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Recensione Acer Chromebook 714: la porta di accesso all'ecosistema Google

I Chromebook mi hanno sempre intrigato ma non ho mai avuto occasione di testarli con mano. Intestardito dalle mie abitudini e poco propenso ai cambiamenti, ho sempre rimandato l'appuntamento con Chrome OS, promettendomi che, un giorno o l'altro, l'avrei messo alla prova per capire personalmente di che pasta fosse fatta questa "terza via" nel mondo dei portatili. E per fortuna che l'occasione è arrivata, perché tra sistemi operativi desktop sempre più simili a quelli mobile - vedi Big Sur, che da iOS e iPad OS prende spunto per la sua rinnovata interfaccia - e tablet (ma non solo) che con tastiera e touchpad stanno diventando seri concorrenti dei PC volevo davvero trovare (e provare) il senso di un Chromebook.

Il modello testato è l'Acer Chromebook 714, macchina dotata di processore Intel Core i3, 8GB di RAM, 64GB di memoria interna e display IPS LCD da 14" con risoluzione FHD e (nella versione in mio possesso) pannello touch. Se questo è il corpo, l'anima è, ovviamente, Chrome OS.

CARATTERISTICHE TECNICHE

OS: Chrome OS

display: IPS LCD 14" FHD touch

processore: Intel Core i3-8130U dual-core (8a generazione) @2,2GHz

grafica: Intel UHD Graphics 620

memoria: 8GB DDR4 SDRAM condivisa

64GB interna

connettività: WiFi 5, Bluetooth 4.2

audio: microfono, speaker stereo

porte: 1x USB 3.1 gen1 Tipo A, 2x USB 3.1 gen1 Tipo C

tastiera: retro illuminata

batteria: alimentazione 45W

altro: lettore microSD e microSDXC

dimensioni e peso: 323x17,7x238,6mm

1,6kg

colorazione: grigio acciaio

STESSE COSE, MA IN MODO DIVERSO

Se vi aspettate un PC in grado di sopportare carichi di lavoro pesanti resterete delusi; se sperate che la scocca non abbia scricchiolii e che il design sia degno dell'ultimo ultrabook top di gamma, beh, meglio cercare altro. Ma se cercate una soluzione snella, immediata, senza troppe pretese e per l'uso quotidiano, ecco allora che questo Acer può fare al caso vostro. Fa tutto, ma in modo diverso.

Lo si accende, si fa il login con l'account personale Google et voilà, si è già operativi. Tutto ciò di cui si necessita è già qui: i documenti di lavoro su Drive, gli scatti dell'ultima vacanza su Foto, i siti preferiti su Chrome. Ed è questa la sua bellezza: qualunque Chromebook, anche non nostro, può diventare nostro all'istante. Basta inserire mail e password, e in un attimo i documenti personali, foto, video, cronologia e preferiti sono a disposizione. In pratica, per apprezzare davvero un Chromebook bisogna essere capaci di intenderlo come una porta di accesso (ai nostri dati) in cui hardware, software e cloud si fondono alla perfezione.

Acer ha ben interpretato le necessità di chi si affida ad un prodotto del genere realizzando un dispositivo veloce, duttile e, a suo modo, dalle prestazioni eccellenti. Siamo nella fascia alta, e si vede: Chromebook 714 è sufficientemente leggero (1,6kg) ma è decisamente robusto (MIL-STD 810G), è sottile (17,7mm) e le dimensioni sono in generale contenute (323x238,6mm). La scocca è in alluminio e il display da 14" è circondato da cornici tutto sommato accettabili (specie sul lati corti).

La tastiera è ben fatta, ampia, dai tasti ben distanziati e dal feedback preciso, anche se il rumore risulta essere un po' plasticoso durante la digitazione e la retroilluminazione è troppo timida e non ben distribuita tra le file dei tasti. Pro e contro che ritroviamo anche nel trackpad, spazioso, sì, e ricoperto in Gorilla Glass, ma con un suono alla pressione delle dita che ritengo essere sottotono rispetto alla qualità generale del portatile.

LIMITATO A CHI?

Peccato non aver avuto la possibilità di portarmelo in giro, per provarlo in una vera mobilità: il tipo di lavoro che faccio e soprattutto il parziale lockdown in atto mi impediscono di allontanarmi troppo dall'ufficio di casa. É anche vero però che mai come in questo periodo ho apprezzato la sua efficacia, saltando dal computer desktop al Chromebook senza soluzione di continuità: la filosofia del cloud imperversa ormai nel nostro modo di lavorare e non è certo una sua esclusiva, ma questo dispositivo la incarna alla perfezione ed ho apprezzato moltissimo la possibilità di iniziare un'attività ad esempio su un file Documenti Google su desktop per poi ritrovarmela pronta all'uso sullo schermo da 14", la cui dimensione è ideale per continuare a editare i file di testo (e non solo) senza dover strabuzzare gli occhi.

Chromebook 714 mette a disposizione un pannello, sì, solo FHD, ma di buona fattura e leggibilità, nonostante mostri qualche difetto sotto la luce diretta e nella lettura ad alcune angolazioni. La finitura è lucida per via della presenza di un pannello touch, altro elemento che ho gradito e che mi ha consentito di diversificare l'interazione con il dispositivo a seconda dell'esigenza del momento.

Confrontandomi con i colleghi e documentandomi in rete ho spesso sentito parlare dei Chromebook come di prodotti limitati nell'esperienza d'uso, a volte persino frustranti perché poco leggibili, lenti e non in grado di sopportare certi carichi di lavoro. Non si può pretendere l'impossibile su questo genere di macchine - chi ha esigenze di un certo tipo deve rivolgersi ad altro - ma più volte mi sono meravigliato di come questo Acer (e del suo processore Intel Core i3) sia stato capace di eseguire task - anche più di una contemporaneamente - in modo fluido, senza battere ciglio.

Operazioni che vengono svolte in modo eccellente senza incidere troppo sui consumi: Chromebook 714 si comporta bene, garantendo un'autonomia attorno alle 8 ore con illuminazione massima. Insomma, ideale non solo per chi lavora, ma anche per studenti fuori casa tutto il giorno e pendolari. E con la presa USB-C è facile ricaricare l'Acer in mobilità, magari affidandosi ad un powerbank. Nota negativa sulla batteria: in standby i consumi sono troppo elevati. Non aspettatevi dunque di richiudere lo schermo per qualche ora per non farlo scaricare e ritrovarlo poi alla stessa percentuale di batteria. In questi casi, considerata la rapidità con cui il dispositivo si attiva, è sempre meglio spegnerlo del tutto.

Apprezzo la promiscuità tra strumenti di lavoro "tradizionali" e l'infinito mondo delle app Android disponibili sul Play Store (ma anche delle estensioni da Chrome Web Store), così come la libertà di svolgere alcune attività quando non si è collegati alla rete. E le possibilità crescono di giorno in giorno: si pensi ad esempio alle app Windows che sbarcano su Chrome OS grazie a CrossOver, basata sui container Linux, in attesa della soluzione che la stessa Google sta implementando in stretta collaborazione con Parallels.

Per non parlare poi della funzionalità Linux (in beta) che consente di eseguire strumenti, editor di codice e IDE di Linux sul Chromebook. L'opzione è disattivata di default, ma dal menu Impostazioni è facilmente attivabile e configurabile. Insomma, una versatilità che man mano sta crescendo, e di cui gli stessi utenti si stanno sempre più rendendo conto visto l'ottimo andamento dei Chromebook sul mercato.

Avere tutte le app e gli strumenti di cui si ha bisogno immediatamente a disposizione è un vero piacere. Il desktop lo si può ovviamente personalizzare secondo il proprio gusto, e il menu, le impostazioni e l'assistente sono a portata di clic (o di tocco). Sì, l'assistente Google, piacevolissimo plus a disposizione dell'utente che temevo fosse più indiscreto, e invece è lì, pronto a prestare aiuto, senza tuttavia essere troppo ingombrante. Utilissimo per rapidi consulti: un calcolo veloce, la ricerca di un link, la richiesta di un approfondimento o la consultazione del calendario.

Note dolenti vengono da audio e webcam, entrambi non all'altezza della situazione: il primo tende a gracchiare, soffrendo su alti e bassi (meglio usare le cuffie: c'è anche il jack da 3,5mm), la seconda invece permette, sì, di effettuare videochiamate con un campo visivo piuttosto ampio, ma la qualità dell'immagine fatica a raggiungere la sufficienza specie in condizioni di scarsa luminosità, dove i dettagli lasciano spazio ad un visibile rumore.

L'UTENTE IDEALE É...

Acer Chromebook 714 è tra le migliori soluzioni che si possano trovare sul mercato se ci si vuole affidare a Chrome OS. É ben costruito, è robusto, ha un design che non sfigura affatto ed è leggero e compatto a sufficienza per poter essere portato con sé a scuola, al lavoro o in viaggio. E poi basta aprirlo per essere catapultati immediatamente all'interno dell'ecosistema di Google: documenti, foto, video, file, musica e app sono tutti lì, accessibili all'istante. Certo che il Chromebook dà il meglio di sé quando è online, ma è pur sempre possibile lavorare anche offline: appena ci si ricollega alla rete la sincronizzazione con il proprio account avverrà automaticamente.

L'utente ideale è dunque colui che vuole un portatile per svolgere le classiche attività quotidiane, sia lavorative sia di studio, avendo tutto ciò che serve a portata di mano, subito. Basta un account Google, nient'altro. E il bello di Chrome OS è che gira alla perfezione anche con hardware non da top gamma, permettendo così in generale di mantenere accessibile il prezzo. Acer Chromebook 714 lo ritengo una scelta perfetta, ma rispetto ad altre soluzioni analoghe forse è un po' troppo caro: il "premium" lo si paga, ma di questo si viene ripagati con l'utilizzo quotidiano. Certo, non è esente da difetti e limitazioni, ma un prodotto come questo lo si sceglie soprattutto per avere accesso immediato a tutto ciò che ci serve, con il vantaggio di avere a disposizione infinite app Android e l'intero ecosistema dei servizi Google.

PERCHÉ NON UN PORTATILE "TRADIZIONALE"?

Dipende dall'utilizzo che se ne fa: chi necessita di più strumenti, software e potenza, è meglio che punti su altro. Il Chromebook di Acer è la soluzione più snella per chi non ha particolari esigenze che esulino da ciò che Google mette a disposizione nel suo ecosistema (app Android incluse). E in più è veloce nonostante l'hardware non sia all'ultimo grido.

PERCHÉ NON UN TABLET CON TASTIERA?

La differenza tra mondo Chrome OS e Android/iPadOS si sta assottigliando in diversi aspetti. Le tastiere in vendita come accessorio permettono al giorno d'oggi di trasformare radicalmente tablet come Galaxy S7 o iPad Air 4 in veri e propri portatili (si pensi ad esempio all'interfaccia DeX). Pur appartenendo alla fascia alta dei Chromebook, questo Acer ha dalla sua il prezzo più basso rispetto a quello del binomio tablet+tastiera che può comunque rappresentare una valida alternativa.

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Radeon RX 6800 XT custom: 1 o 2 mesi per vederle a prezzi di listino?

Il debutto in tutto il mondo delle Radeon RX 6800 e RX 6800 XT non è stato differente, anzi per certi versi è andato in modo persino peggiore di quello delle RTX 3000 di Nvidia, sia per quanto riguarda le soluzioni di riferimento che quelle dei partner: pochissime schede, sparite subito e con prezzi lontani dalle promesse. Nvidia ha dichiarato che la situazione migliorerà in modo palpabile solo nei primi mesi del nuovo anno, mentre cosa succederà con le proposte AMD? La situazione dovrebbe mostrare progressi in uno o due mesi, o almeno questa è una prima stima che trapela delle fila di AMD.

Stando a quanto comunicato ad Hardware Unboxed, le Radeon RX 6800 XT dei partner arriveranno sul mercato entro quattro - otto settimane con prezzi di listino a partire da quelli indicati da AMD. "Abbiamo avuto una conversazione privata con AMD. Ci hanno assicurato che entro 4-8 settimane ci saranno schede AIB dei partner disponibili al prezzo consigliato (MSRP). Ci hanno detto che hanno consentito ai partner di raggiungere i 649 dollari di MSRP per la RX 6800 XT e si aspettano che ciò avvenga entro 8 settimane", ha affermato Steve Walton di Hardware Unboxed.

È rassicurante sapere AMD all'opera con i partner per portare più schede sul mercato, ma ciò non significa che l'azienda riuscirà a correggere l'attuale situazione in tutto il mondo e nello stesso momento. Ogni paese ha un'allocazione di schede diversa, in base alle stime di vendita e l'importanza di un certo mercato e l'Italia potrebbe non rientrare in prima fascia. Di conseguenza se la situazione dovesse migliorare negli Stati Uniti, lo stesso potrebbe non valere da noi. Questo discorso ovviamente vale in linea generale, non solo per AMD.

Allo stesso tempo, la domanda di nuove schede video è molto elevata, e nonostante gli sforzi anche per AMD potrebbe verificarsi quanto visto per Nvidia, con le nuove scorte terminate molto rapidamente e tempi non così brevi per l'arrivo di nuove unità. Insomma, anche se le indicazioni di AMD dovessero essere in qualche modo rispettate, ciò non significa che troverete facilmente una scheda a un prezzo adeguato. Si dice che "la speranza è l'ultima a morire", e quindi restiamo ottimisti: se siete interessati a una delle nuove Radeon tra fine dicembre e gennaio potreste avere una chance. Incrociate le dita!

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Huawei Watch GT 2 Pro: titanio e vetro zaffiro per diventare elegantissimo

Torniamo a parlare di wearable e lo facciamo con uno degli smartwatch più belli che ci siano capitati tra le mani negli ultimi tempi: Huawei Watch GT 2 Pro.

Si tratta della versione full optional presentata a settembre del popolare Huawei Watch GT 2, dal quale eredita tutta la parte tecnica mentre si differenzia per il design e l'uso sapiente di materiali di altissima qualità, vediamolo.

Raffinato, è il modo migliore per descrivere meglio questo nuovo smartwatch ibrido di Huawei. Che ha ripreso la base del Watch GT 2 concentrandosi però sull'utilizzo di nuovi materiali e di un design particolarmente elegante.

La cassa è in titanio, estremamente resistente ai graffi e alla corrosione, con una finitura naturale opaca, sulla destra trovano posto due tasti con ghiera zigrinata. La scocca inferiore a contatto con il polso è in ceramica con al centro i sensori per il rilevamento del battito e l'ossigenazione del sangue. L'attacco con il cinturino è universale con passo da 22 mm.

Notevole anche la parte frontale con display circolare da 1,39 pollici protetto da un vetro zaffiro che copre tutta la superficie. Attorno allo schermo c'è una ghiera nera con tacche delle ore.

Le dimensioni sono piuttosto importanti e rendono l'orologio maggiormente adatto per il pubblico maschile: 46,7 mm x 46,7 mm x 11,4 mm, il peso è 52 grammi senza cinturino.

Segnaliamo che è prevista la vendita di due varianti che si differenziano per il cinturino in confezione, nero in silicone (Night Black) come il nostro modello, oppure in pelle grigio-marrone (Nebula Gray). Attenzione, in confezione non troverete entrambi i cinturini.

Il look è certamente accattivante ma non meno interessante il fatto che sia un prodotto particolarmente resistente, titanio e vetro zaffiro infatti sono materiali impiegati nella costruzione di orologi di fascia alta. Rispetto ai tanti smartwatch in commercio ci siamo accorti che su Huawei Watch GT 2 Pro anche a distanza di tempo non sono comparsi segni di usura e piccoli graffietti, nonostante non avessimo badato ai maltrattamenti.

Non manca infine la resistenza all'acqua fino alla pressione di 5 ATM, mentre sono sopportate temperature di esercizio dai -20 ai +45 °C e umidità compresa tra il 5 e il 95%.

SCHEDA TECNICA

Huawei Watch GT 2 Pro non è molto diverso dalle varie declinazioni di smartwatch ibrido della casa che abbiamo conosciuto negli scorsi mesi.

Il processore è il collaudato Kirin A1, capace di sostenere la connettività Bluetooth 5.1, GPS, Glonass, Galileo ai quali si aggiungono accelerometro, giroscopio, magnetometro, barometro e un cardio ottico a 4 LED.

Presenti 4 GB di memoria interna che possono essere usati per conservare brani musicali in MP3, non mancano un microfono e uno speaker per la gestione delle chiamate in vivavoce. Non c'è però una sim o eSIM integrata, per cui le chiamate dovranno necessariamente passare dallo smartphone accoppiato.

Lo schermo è un AMOLED circolare con risoluzione 454x454 pixel, anche lui non è un elemento tecnicamente nuovo rispetto agli altri Watch GT, non che questo rappresenti un problema in realtà data la grande qualità che lo contraddistingue. Con il vetro zaffiro però si creano riflessi particolari, merito soprattutto della leggerissima svasatura che c'è su tutto il bordo.

Il touch screen risponde bene, il sensore di luminosità è efficace e complessivamente le prestazioni sono più che buone. Non ci sono impuntamenti o rallentamenti di sorta, come del resto succede per tutta la lineup di Watch GT, squadra che vince non si cambia e anche qui non possiamo che confermare la bontà del pacchetto hardware.

Novità esclusiva per Huawei Watch GT 2 Pro è la ricarica a induzione tramite una basetta magnetica, più comoda rispetto a quella con pin.

PER SPORT E SALUTE

Huawei Watch GT 2 Pro è chiamato comunemente smartwatch ma più precisamente è un ibrido, a metà tra uno sport-watch e uno smart-watch.

Come ci è già capitato di specificare, la condizione sine qua non per essere annoverato tra gli smartwatch è quella della gestione piena delle notifiche, cosa che manca su questo prodotto. Per quanto riguarda il mondo degli sportwatch puri sono invece diverse le prerogative e non tutte si ritrovano sul GT 2 Pro, per cui non può essere considerato tale.

Un ibrido è dunque un orologio che riesce a fare qualcosa di smart strizzando l'occhio agli sportivi, nel caso del Watch GT 2 Pro abbiamo la possibilità di monitorare fino a 100 sport, con focus sulle attività all'aperto come escursioni, corsa, bici.

Il GPS è piuttosto preciso, soffre un po' nel sottobosco e in città ma complessivamente la lettura è più che sufficiente per la memorizzazione delle attività sportive, purché non rientrino nell'ambito professionale.

Bene il cardio così l'altimetro barometrico, inaspettatamente precisi al cospetto di strumenti puramente sportivi. Disponibile anche una funzione di way-back che guida verso il punto di partenza sulla base della traccia registrata e un assistente meteo che avverte in caso di peggioramento repentino.

Per alcune attività è attivabile un coach vocale (solo in lingua inglese) che informa sui progressi dell'attività in corso ad intervalli regolari (ritmo, cardio, distanza, tempo ecc).

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Diciamo che globalmente il Watch GT 2 Pro è capace di restituire dati affidabili per il resoconto di una camminata, un giro in bici o una sessione di corsa. Rimane però un misuratore amatoriale nella misura in cui non è possibile collegarlo ad altri sensori (misuratore di potenza, fascia cardio, sensore di cadenza ecc) e non è possibile creare allenamenti personalizzati, esportare i dati raccolti per il caricamento su piattaforme dedicate allo sport (continua a mancare la sincronizzazione con Strava).

Con l'associazione ad uno smartphone Android c'è qualcosa in più sulla corsa, ovvero una serie di sessioni di allenamento guidate e programmi di medio termine per preparare distanze classiche (5-10-25km-maratona), con un iPhone si può accedere allo smart coaching solo dall'orologio, mentre non sono disponibili i programmi di lavoro.

Con corsa all'aperto è possibile impostare un coach virtuale che aiuta a tenere il ritmo desiderato, mentre per le altre attività il monitoraggio include tempo, ritmo/velocità medi e istantanei, tempo di attività con pausa automatica, cardio (con zona cardiaca in cui ci si trova), dislivello positivo e negativo.

Le altre attività sportive (ben 100) vengono tracciate con GPS se all'aperto, sensore cardio, calorie bruciate e a fine allenamento si otterrà una stima del training effect e del tempo necessario a smaltire il carico di lavoro, non manca poi la misurazione VO2 Max.

Per quanto riguarda il monitoraggio delle attività quotidiane abbiamo come sempre passi, calorie bruciate, cardio h24 e sonno. L'orologio è capace di monitorare a spot la concentrazione dell'ossigeno e di fare una stima del livello di stress.

Ottima la precisione e l'attendibilità di sonno e passi, mentre bisogna dare il giusto peso al valore SPO2, chiaramente da confermare con strumenti più professionali in caso di sospetta malattia respiratoria.

AREA SMART

All'interno di Watch GT 2 Pro c'è Lite OS, il sistema operativo proprietario e iper collaudato dei wearable Huawei. Qualcosa di ben diverso da Wear OS, così come dai Samsung con Tizen e da Apple Watch, non è appunto un vero e proprio smartwatch, pur offrendo diverse funzioni utili.

Non è possibile rispondere alle notifiche ma solo consultarle (testi compresi), non si possono installare app di terze parti. Si può però gestire completamente una chiamata vivavoce quando l'orologio è collegato allo smartphone, si può caricare musica da ascoltare direttamente in cuffia, ci sono poi bussola, cronometro, timer, previsioni meteo, sveglia, funzione torcia, trova telefono e scatto remoto (compatibile solo con smartphone Huawei/Honor).

Insomma, c'è molto ma rimane il neo delle notifiche che - se sistemato - consentirebbe davvero a questo prodotto di assumere un valore superiore.

L'altra faccia della medaglia è la super autonomia, non ci sarà un OS avanzato ma non ci si può certo lamentare della batteria. Almeno una dozzina di giornate piene con tutte le funzioni attive e qualche attività monitorata. Con GPS e cardio si calcoli circa un -8% orario.

L'applicazione da installare sullo smartphone è Huawei Health, disponibile per Android e iOS. E' un buon contenitore con tutti i dati recepiti dall'orologio, grafici e statistiche piuttosto chiari. Funziona bene per la sincronizzazione delle notifiche su entrambi i sistemi, ma su Android la grafica ci è sembrata un po' più curata.

L'unico vero limite del pacchetto software è l'impossibilità di sincronizzare i dati esternamente o di scaricarli in formato testuale, per il resto certamente una delle soluzioni migliori per questo tipo di dispositivi.

IN CONCLUSIONE

Huawei Watch GT 2 Pro viene proposto a 299 euro di listino, disponibile in offerta in questi giorni a 249 euro sul sito ufficiale Huawei con in regalo la bilancia Body Fat Scale.

Ci è piaciuto anche se chiaramente si tratta di un giudizio per lo più dettato dall'estetica e dalla qualità costruttiva dato che il funzionamento è pressoché identico a quello degli altri prodotti della linea. Da scegliere dunque se si cerca qualcosa di elegante e più raffinato rispetto alla media degli smartwatch in circolazione, l'esborso è superiore ma potrebbe valerne la pena se siete attenti a certi dettagli.

All'atto pratico non ci saranno grossi vantaggi nei confronti di un Watch GT 2 standard, che si riesce a trovare a prezzi vantaggiosi specialmente in questo periodo di sconti e offre la stessa esperienza di utilizzo, tenetelo in considerazione se volete risparmiare qualcosa senza grosse rinunce.

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Il 2021 sarà un grande anno per Microsoft: grosso update per Windows 10, arrivo di Windows 10X e non solo

Negli ultimi anni Microsoft si è dimostrata molto attiva e non solo nel settore desktop con il suo Windows 10 ma anche in quello Android. Il prossimo anno il colosso di Redmond dovrebbe riservarci ulteriori sorprese, andiamo a vedere quelle che dovrebbero arrivare per la branca Windows.

Windows 10

Secondo le fonti citate da Windows Central, Microsoft dovrebbe rilasciare un importante quanto sostanzioso aggiornamento per il suo Windows 10 entro l’autunno 2021. Questo grande aggiornamento sarà il frutto dei numerosi investimenti che Microsoft ha concentrato nel settore di sviluppo Windows. L’altro update di Windows 10, previsto per la primavera 2021, dovrebbe invece consistere in un aggiornamento di ottimizzazione, con novità di calibro più piccolo.

Inoltre, sempre nel 2021 Microsoft distribuirà l’emulatore per app Windows 10 a 64 bit x86, per renderle compatibili con dispositivi ARM, come ad esempio Surface Pro X.

Altra grande novità potrebbe arrivare in relazione ad Android: Microsoft potrebbe addirittura ospitare specifiche app Android sul suo store, per renderle disponibili e installabili su dispositivi Windows.

Windows 10X

Entro la prima metà del 2021 dovremmo anche vedere il lancio ufficiale e su larga scala di Windows 10X, la versione ottimizzata di Windows 10 che Microsoft dovrebbe lanciare per dispositivi pieghevoli e PC di gamma media e bassa.

Windows 10X dovrebbe arrivare in versione RTM già da dicembre 2020 e dovrebbe presentarsi sul mercato come il diretto competitor di Chrome OS. Secondo alcuni rumor citati da Windows Central, Microsoft potrebbe rendere compatibile Windows 10X anche con PC ARM.

Windows 10 Cloud PC

Questa è forse una delle novità più interessanti che potrebbero arrivare da parte di Microsoft nel 2021: la casa di Redmond starebbe sviluppando una piattaforma cloud per offrire agli utenti la possibilità di installare app e modificare file esclusivamente su cloud, per poi accedervi da diversi dispositivi senza la necessità di installare software in locale. Un principio molto simile a quello sul quale si basano le piattaforme di cloud gaming.

Secondo Windows Central, questo nuovo servizio di Microsoft potrebbe arrivare incluso in abbonamento con Office 365.

Tutte le novità appena citate non sono state confermate ufficialmente da Microsoft, pertanto non diamole assolutamente per certe. Sicuramente i presupposti per un grande anno per Microsoft ci sono tutti.

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Radeon RX 6900 XT, ecco la prima proposta ASRock con design reference

Finora, in seguito alla conferenza stampa inerente alle nuove schede grafiche di AMD, abbiamo visto l’arrivo di tantissime RX 6800 e RX 6800 XT dai vari partner della compagnia californiana, tra cui alcuni modelli personalizzati. Finalmente, ASRock ha deciso oggi di mostrare la sua prima scheda Radeon RX 6900XT.

Il design rispecchia quello di riferimento di AMD, con un sistema di raffreddamento a tripla ventola che espelle il calore ai lati e la presenza di due connettori di alimentazione PCIe a otto pin. Nella parte posteriore, invece, troviamo una porta HDMI 2.1, due DisplayPort 1.4a ed una USB Type-C.

Ricordiamo che la GPU Big Navi dispone di 5120SP distribuiti su 80 Compute Unit, mentre la frequenza di Boost è pari a 2250MHz ed il Game Clock tipico è di 2015MHz. La scheda è equipaggiata con 16GB di memoria GDDR6 che funziona ad una velocità effettiva di 16Gb/s su un’interfaccia di memoria a 256 bit, ma sono i 128 MB di Infinity Cache a bordo della GPU che garantiranno velocità di memoria fulminee che raggiungono i 512GB/s.

Con l’RX 6900XT, AMD punta a rivaleggiare sul piano delle prestazioni con la recente GeForce RTX 3090 di NVIDA, tranne per il fatto che l’offerta di AMD costa circa 500$ in meno, vale a dire $999. Tenendo in considerazione questo fatto, è probabile che la Radeon 6900 XT sarà l’opzione più conveniente per giocare al massimo dettaglio, anche se riteniamo che i creatori di contenuti si appoggeranno ancora una volta ad NVIDIA per il maggior quantitativo di memoria ed il supporto alle API CUDA da parte di diverse applicazioni.

Il lancio della Radeon RX 6900XT è previsto per l’8 dicembre, ma, se gli ultimi mesi ci hanno insegnato qualcosa, la sua disponibilità sarà piuttosto limitata. Quindi, se volete accaparrarvene una, vi consigliamo di seguire attentamente i vari store online.

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