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LA PRIMA GPU DA GAMING INTEL XE-HPG ARRIVERÀ NEL 2021, ECCO TUTTE LE NOVITÀ

Intel ha confermato l'arrivo di una scheda grafica da gaming entro il 2021. Il colosso di Santa Clara sta infatti sviluppando una nuova linea di GPU denominata Intel Xe-HPG destinata ai giocatori più esigenti e che porterà in dote il supporto alle nuove tecnologie come il ray tracing.

La notizia è stata pubblicata dai colleghi di Videocardz e conferma la volontà di Intel di competere sul mercato delle schede video e di affrontare a viso aperto i principali attori come NVIDIA e AMD. Stando a quanto riportato Intel starebbe lavorando sulla GPU pensata per il gaming sin dal 2018. La nuova sotto-architettura prende il nome di Intel Xe-HPG ed entrerà a far parte della linea di chip grafici previsti da Intel, ognuno dei quali con un preciso target di mercato: Xe-LP per l'efficienza grafica (soluzioni integrate), Xe-HP per la scalabilità (data center) e Xe- HPC per l'efficienza computazionale (super computer).

Sebbene Intel non abbia rilasciato alcuna informazione sulla nuova architettura, la GPU Xe-HPG dovrebbe posizionarsi tra Xe-LP e Xe-HP, utilizzando un singolo tile da 512 EU e 4096 core con tanto di memorie GDDR6. La prima scheda grafica da gaming Intel porterà in dote una potenza di calcolo sufficiente a supportare la risoluzione 4K e il tanto chiacchierato ray tracing.

Intanto Intel ha annunciato la data di presentazione ufficiale per i processori della serie Tiger Lake da 10 nm che verranno svelati il prossimo 2 settembre. Non resta che attendere ancora qualche settimana per saperne di più.

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AMD Ryzen 5000, le APU compaiono in nuovi benchmark

Il noto leaker @_rogame ha condiviso le sue scoperte su cinque presunti benchmark dei processori AMD Ryzen serie 5000 (nome in codice Cézanne). La nomenclatura precisa è piuttosto incerta, ma gli avvistamenti nel database SiSoftware dovrebbero riguardare la prossima generazione di APU. Al momento, non ci sono nomi in codice o OPN (Ordering Part Number) per queste misteriose APU, ma SiSoftware ha inserito il processore come “AMD Celadon-CZN Renoir“. Se rammentate, Celadon era anche il nome indicato per le schede madri con Renoir, mentre CZN è probabilmente l’abbreviazione di Cézanne.

Ci sono ancora molte incognite intorno a Cézanne. Tuttavia, molti ipotizzano che le APU sfrutteranno la micro architettura Zen 3 di AMD e saranno prodotte sul nodo FinFET a 7nm di TSMC. Per quanto riguarda la componente grafica, Igor’s Lab ha trovato prove preliminari che ci portano a credere che Cézanne, come Renoir, continuerà a dipendere dalla micro architettura Vega. Più specificamente, Cezanne potrebbe offrire una iGPU basata su Vega 20.

Sfortunatamente, non sono presenti benchmark relativi alla CPU di Cezanne, in quanto le cinque voci corrispondono alle prestazioni grafiche integrate dell’APU. In termini di specifiche, questo sample di Cezanne è dotato di otto unità di elaborazione Vega (CU), o 512 stream processor (SP), con clock fino a 1.850MHz.

Per fare un confronto, l’attuale Ryzen 7 4800U offre otto unità di calcolo Vega che girano a 1.750MHz. Non possiamo dire con certezza se il chip Cezanne sarà il successore del Ryzen 7 4800U ma, se ciò fosse vero, l’iGPU di Cézanne sarebbe costituita dallo stesso numero di CPU Vega di Renoir, ma con velocità di clock migliorate.

Per fare un piccolo confronto, possiamo prendere come riferimento il laptop Lenovo Yoga (14sARE), equipaggiato con un Ryzen 7 4800U e memorie LPDDR4X-4266. Il processore Cezanne sarà probabilmente un engineering sample, quindi i risultati potrebbero non essere accurati. L’iGPU Cezanne è risultata del 6,6% più veloce del Ryzen 7 4800U nel benchmark di elaborazione GP (GPU), mentre Ryzen 7 4800U ha superato il chip Cezanne nel benchmark Memory Bandwidth fino al 28,4%, principalmente grazie al vantaggio della memoria LPDDR4X.

Negli altri benchmark, l’unità Cezanne ha superato Renoir del 5,5% e del 9,9% rispettivamente nei test GP (GPU) Financial Analysis (Normal/Single Precision) e GP (GPU) Scientific Analysis (Normal/Single Precision).

Le APU della serie Ryzen 5000 di AMD dovrebbero essere disponibili sugli scaffali dei negozi dal prossimo anno, anche se al momento non sono state diffusi dettagli più precisi.

Recentemente vi abbiamo parlato anche di alcune informazioni su un presunto engineering sample del prossimo top di gamma Ryzen, probabilmente il successore del Ryzen 9 3950X.

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Ebbene sì, Pixel 5 avrà lo Snapdragon 765G

Le prove si fanno sempre più concrete e anche oggi vi riportiamo un documento che vede il Pixel 5 (probabilmente anche Pixel 5 XL) adottare un SoC Snapdragon 765G.

Mancano pochissimi mesi alla presentazione e va da se che le informazioni leak aumentano sempre più e con loro la percentuale di certezza.

Tutti i precedenti Google Pixel sono sempre stati commercializzati con un SoC top di gamma. E allora ora che succede? Perché questa scelta?

Innanzi tutto non è per forza una condanna. Tutti gli smartphone che adottano lo Snapdragon 765G sono dei validissimi dispositivi, OnePlus Nord e Motorola Edge tra gli altri.

Il chipset di Qualcomm è stato presentato verso dicembre 2019 e già a fine dell’anno scorso era proiettato al futuro con un modem 5G che supporta gli standard mmWave. A corredo di questo c’è anche da riportare il fatto che le batterie che alimentano gli Snapdragon 765G sono molto longeve, ed è una cosa molto positiva per la seria Pixel che non ha mai eccelso per autonomia.

E ovviamente poi c’è il prezzo. Come abbiamo già riportato il prossimo Snapdragon 875 costerà davvero tanto e alcuni produttori, per rientrarci, dovrebbero alzare ancora di più i prezzi di listino. Non è una cosa positiva perché negli ultimi anni in cui i prezzi dei Top si sono alzati sempre più (anche Xiaomi con Mi 10 e Mi 10 Pro) è davvero troppo chiedere ancora di più ai clienti finali.

Insomma, l’unica paura che può fare uno Snapdragon 765G nel 2020 è solo lato scheda tecnica con dei benchmark alla mano. Ha ben poco da invidiare allo Snnapdragon 865.

Ovvio che non stiamo giustificando Google della scelta ma, potrà quasi giustificarsi da sola, se presenterà i suoi Pixel 5 con dei prezzi minori al lancio di quelli che ci aspettiamo.

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WatchOS 7 Beta pubblica è disponibile, ecco le prime impressioni di chi lo ha provato

Come ogni anno, anche durante questo 2020 Apple ha deciso di rendere disponibile pubblicamente la versione Beta del suo sistema operativo per smartwatch, in questo caso watchOS 7. Le novità sono tante, ma fortunatamente c’è chi le ha già provate per noi e ci può dare un primo parere.

Iniziamo però con il punto principale: come posso provare watchOS 7 Beta? Innanzitutto avrete bisogno di un iPhone con installato iOS 14, e tramite quest’ultimo andare sulla pagina del portale Beta di Apple. Qui dovrete eseguire il login, scegliere dal menù in alto “Enroll Your Device” e selezionare watchOS.

Tornando alla pagina principale del portale, potrete scaricare il profilo e installarlo, dopodiché l’Apple Watch si riavvierà. Attenzione: il processo è irreversibile, ovvero non si può tornare ad una versione precedente.

E come va? Tech Crunch ne parla con poco entusiasmo, anche se tutto funziona a dovere. Non solo, ma elogia una delle nuove funzioni che non è stata menzionata a fondo durante la presentazione: il traduttore. Questo, oltre a supportare le lingue principali, è molto intuitivo. Potete trovare l’intera prova a questo link.

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WhatsApp ora perde utenti: il migliaia scappano per una motivazione

Fare le dovute riflessioni ed obbligo nel momento in cui ci si rapporta a tante piattaforme sul web. Tra queste rientra di diritto anche WhatsApp, ovviamente una delle più utilizzate ogni giorno per via delle sue funzionalità che ormai sono noti a tutti.

La nota applicazione di messaggistica istantanea è stata in grado di cambiare il corso degli eventi per quanto riguarda le telecomunicazioni. Basti pensare che i tanto amati SMS sono andati quasi completamente in pensione visto che neanche più le promozioni telefoniche li includono al loro interno. WhatsApp ha dunque permesso a tutti di modificare le proprie abitudini, riuscendo ad introdurre funzioni molto interessanti che vanno ben oltre la semplice messaggistica. Sembra essere tutto rose e fiori, anche se in realtà non lo è. Molte persone infatti continuano a lamentarsi dei messaggi che girano all’interno della chat che spesso contengono degli inganni. 

WhatsApp, ora diversi utenti sono stanchi: in molti abbandonano la chat

È capitato già tante altre volte che ci siamo ritrovati a parlare di una situazione del genere. WhatsApp è un’applicazione che non lascia fuori nessuna tipologia di utente, per cui ci sono anche coloro che di messaggiare proprio non ne hanno voglia. Molte persone infatti diffondono truffe incredibili con lo scopo di estorcere soldi al prossimo, e di questo purtroppo WhatsApp non può averne colpa.

Con alcuni aggiornamenti l’applicazione sta provando a contrastare il fenomeno, ma più di questo di certo non si può. Molte persone però hanno deciso di scappare via e di recarsi presso la concorrenza che in questo momento è rappresentata al meglio da Telegram. Scopriremo col passare delle settimane se si è trattato solo di un fenomeno isolato o magari di una prossima tendenza.

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