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Xbox Series X è la morte di Xbox One o Microsoft mantiene la promessa cross-gen?

Ci siamo lasciati alle spalle l'evento dedicato ai giochi per Xbox Series X ed ora è il tempo delle chiacchiere. Come ribadito moltissime volte da Phil Spencer, l'intenzione di Microsoft è quella di supportare per ancora due anni Xbox One, ma una polemica nata in questi giorni dalla community di giocatori, ha riportato il fatto che i giochi mostrati all'evento sarebbero tutti dedicati alla console next-gen. Ma è davvero così?

Un utente di ResetEra ha analizzato tutti i giochi mostrati durante l'evento e da quello che si vede, Microsoft sta ampiamente mantenendo la promessa. Dei 20 giochi annunciati infatti, 10 arriveranno anche su Xbox One. Tuttavia quando si tratta di titoli provenienti da Xbox Game Studios, la storia è un po' diversa: degli 11 giochi esclusivi di Microsoft, soltanto 4 saranno disponibili anche sulla console corrente. Ma, sempre secondo l'analisi, ciò che ha affermato Phil Spencer corrisponde a verità.

Questo perché i titoli di punta che verranno pubblicati solo su Xbox Series X (tra cui Everwild, Forza, State of Decay, Hellblade 2, Fable, Avowed), saranno disponibili solamente tra due anni. State of Decay 3 è in fase di sviluppo, così come Forza Motorsport. Fable sembra essere iniziato solo nel 2018 e non lo finiranno che tra forse due anni; a quanto pare gli sviluppatori di Everwild stanno ancora decidendo il gameplay e sia Avowed che Hellblade 2 sono stati mostrati tramite filmati in CG.

Nonostante i giochi più importanti usciranno tra qualche anno, a questo punto è lecito dire che sì, per i prossimi due anni i possessori di Xbox One non potranno di certo lamentarsi della mancanza di giochi sulla piattaforma corrente.

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Perché Windows 10 segnala CCleaner come app potenzialmente pericolosa

Se negli ultimi giorni Microsoft Defender, l’antivirus presente di default su tutti i PC con Windows 10, vi segnala che l’app CCleaner è potenzialmente pericolosa, non dovete avere paura, non siete gli unici. Molti utenti stanno segnalando online questo problema e non è la prima volta che capita: CCleaner già in passato ha dato problemi con gli antivirus che riconoscono il programma come se fosse infetto. E per uno dei programmi per computer più utilizzati dagli utenti non è certo una bella notizia.

Per chi non lo sapesse CCleaner è un programma sviluppato dall’azienda Piriform che aiuta a mantenere il PC pulito dai file indesiderati. Cosa vuol dire? Che effettua una pulizia di tutte le foto, documenti, video che teniamo salvati nel PC, ma che non apriamo o utilizziamo da tempo. CCleaner si è affermato in poco tempo come uno delle app più apprezzate, ma non è sempre stata vista di buon occhio da Microsoft. Infatti, oltre a essere un programma sviluppato da un’azienda terza, in alcuni casi effettua una pulizia troppo approfondita creando problemi al funzionamento del PC.

Windows 10, CCleaner è veramente un’app pericolosa?

I colleghi di Bleeping Computer, sito web specializzato nella sicurezza informatica (e non solo), hanno provato a chiedere spiegazioni direttamente ai diretti interessati: Microsoft e CCleaner. E le risposte sono leggermente discordanti.

Da un lato Microsoft avvisa che Microsoft Defender ha l’obiettivo di proteggere gli utenti da qualsiasi attacco esterno e per questo motivo blocca o segnala le app che al proprio interno suggeriscono l’utilizzo di altri programmi, soprattutto se hanno poco a che fare con quello principale.

Gli sviluppatori di CCleaner, invece, assicurano che si tratti di un falso positivo e sono pronti a discutere con Microsoft per risolvere il problema. Che cosa è un falso positivo? Si tratta di un errore dell’antivirus che scambia un programma lecito per un software infetto. I falsi positivi si verificano quando la stessa stringa scelta come “firma” (signature) per una determinata minaccia è presente anche nel programma incriminato.

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GOOGLE PIXEL 4A, FINALMENTE È UFFICIALE: PRESENTAZIONE IMMINENTE!

Si vocifera di Google Pixel 4a ormai da parecchi mesi, tanto che lo smartphone è trapelato online in tutte le "salse". Tuttavia, finora l'azienda di Mountain View non aveva mai confermato la presentazione del dispositivo, tanto da far sospettare a qualcuno che alla fine il modello non sarebbe mai arrivato. Adesso, invece, è tutto ufficiale.

Infatti, stando anche a quanto riportato da The Verge e 9to5Google, BigG ha svelato al mondo la data di annuncio dell'atteso Google Pixel 4a: 3 agosto 2020. Insomma, stiamo parlando di una presentazione imminente, dato che si tratta di lunedì prossimo. Nel caso ve lo stiate chiedendo, sì: l'evento è stato confermato dalla stessa azienda di Mountain View, dato che sul Google Store è apparsa l'immagine che potete vedere in calce alla notizia. Quest'ultima è accessibile tramite un easter egg, dato che sul sito ufficiale di BigG c'è una scheda "Lorem ipsum".

Se volete la soluzione del "gioco", vi basti sapere che è necessario premere sui riquadri colorati e seguire l'ordine del logo di Google, ovvero blu, rosso, giallo, blu, verde e rosso. In questo modo, vedrete che la pagina farò comparire proprio la data del 3 agosto 2020. Insomma, siamo dinanzi a un'altra delle classiche "trovate" della società di Mountain View, un modo simpatico per annunciare una volta per tutte agli appassionati la data di annuncio del suo prossimo medio gamma, nonché successore di Pixel 3a.

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Redmi 9A, caratteristiche dello smartphone super low-cost

Xiaomi aveva annunciato a maggio 2020 l’arrivo di nuovi smartphone low-cost in estate e ha mantenuto la parola. Redmi 9A è ufficialmente in vendita dal 20 luglio a circa 100 euro, con un processore MediaTek e una batteria da 5000 mAh per assicurare una durata di almeno 2 giorni.

Le caratteristiche del Redmi 9A rispecchiano quelle di uno smartphone low-cost, garantendo comunque tutte le funzionalità base che un telefono deve avere. Il processore octa-core, la RAM da 2 GB e la memoria interna da 32 GB, espandibile con card microSD, assicurano buone prestazioni e il funzionamento delle app più popolari, anche di alcuni videogiochi per dispositivi mobili. Inoltre, lo schermo da 6,53 pollici offre la modalità luce blu per non affaticare gli occhi e un comparto fotocamere che supporta anche il riconoscimento facciale. Con soli 100 euro circa, si ottiene uno smartphone completo e performante.

Redmi 9A, le caratteristiche

Lo smartphone low-cost Redmi 9A è equipaggiato con un processore octa-core MediaTek Helio G25, con RAM da 2 GB, memoria interna da 32 GB con la possibilità di espanderla con una microSD fino a 512 GB. Lo smartphone economico di Xiaomi supporta la connettività 4G e Wi-Fi, oltre al Bluetooth.

Lo schermo da 6.53 pollici è ha una risoluzione HD+ e offre anche la modalità luce blu, come apparso in recenti certificazioni. La fotocamera posteriore da 13 megapixel può contare sull’intelligenza artificiale per delle foto ottime con modalità ritratto, HDR, fotografie in time-lapse e brevi video con effetto caleidoscopio. Anche la frontale da 5 megapixel offre diverse funzioni e supporta l’HDR, il riconoscimento facciale, la modalità ritratto. La batteria non rimovibile da 5000 mAh supporta la ricarica da 10 W.

Redmi 9A, piccolo prezzo per molte funzioni

Nonostante il costo ridotto, Redmi 9A offre una serie di funzioni che garantiscono un’ottima esperienza. Oltre a telefonare, consente di far girare le app più popolari, ha un’ottima telecamera e una batteria a lunga durata, il tutto in vendita a 100 dollari, circa 85 euro all’attuale tasso di cambio, che in Italia potrebbe arrivare a un costo di 100 euro considerate anche le tasse.

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Windows 10 si aggiorna con tante nuove funzioni: quali sono

Come capita per tante applicazioni, anche Windows 10 ha una versione beta nella quale vengono testate in anteprima tutte le nuove funzioni e strumenti che verranno rilasciati in seguito sulla versione “ufficiale”. Microsoft ha appena rilasciato per la versione beta uno degli update più grandi di sempre che mostra tante novità che dovrebbero arrivare nel prossimo futuro. E per alcuni casi si tratta di strumenti attesi e piuttosto interessanti.

L’attenzione degli utenti che hanno già testato la nuova versione beta di Windows 10 è caduta immediatamente sul menu Start. Il motivo è molto semplice: Microsoft ha finalmente deciso di cambiare l’aspetto grafico e di renderlo più simile allo stile introdotto nell’ultimo periodo all’interno de sistema operativo. Inoltre, sono state ridisegnate anche alcune delle icone delle app Microsoft, come ad esempio Posta e Calendario. Non mancano anche altre piccole novità, che in realtà erano state già mostrate nelle settimane precedenti nella versione Insider e che ora vengono portate anche sulla Beta. Questo passaggio preclude a un’unica cosa: tutte le novità potrebbero già arrivare su Window 20H2, ossia il secondo core update che Microsoft rilascerà a fine novembre.

Windows 10, cambia il menu Start

Prima che Microsoft rilascia una funzione sulla versione ufficiale di Windows 10, deve effettuare almeno due passaggi: versione Insider, aperta a pochi utenti, e versione Beta, a cui partecipano un numero considerevole di persone. Tutte le novità portate nella versione Beta da Microsoft sono state già viste nelle settimane precedenti su quella Insider, segnale che i primi test hanno dato un riscontro positivo.

E la novità più importante riguarda il menu Start. Da oramai diverso tempo si dice che Microsoft è pronta a cambiarne faccia e il momento sta arrivando. Sull’ultima versione Beta, infatti, è presente una nuova versione beta del menu Start che risponde sempre di più ai dettami del Fluent Design. I cambiamenti si vedono immediatamente: i colori sono più tenui rispetto al passato e anche alcune icone sono state aggiornate (app Posta, Calendario e Calcolatrice).

Navigare più velocemente tra le tab di Microsoft Edge

Premendo i tasti Alt+Tab si accede a una schermata con all’interno tutti i programmi aperti sul PC. Con questo aggiornamenti, oltre alle applicazioni, saranno presenti anche le tab aperte su Microsoft Edge. Un modo semplice per gestire al meglio tutte le pagine aperte sul browser.

Quando arriva l’aggiornamento

Le novità di cui vi abbiamo parlato sono già disponibili all’interno dell’ultima beta rilasciata per Windows 10, mentre per vederle sulla versione ufficiale bisognerà aspettare ancora un po’. Microsoft le potrebbe includere tutte all’interno di Windows 10 20H2, il secondo grande aggiornamento di quest’anno che dovrebbe arrivare entro il mese di novembre.

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