Specialista di batterie caricatori e molto altro Altabatteria.com Italia

I processori AMD Ryzen PRO semplificano le attività dei professionisti IT

complesso e numeroso, al quale garantire importanti aggiornamenti tanto del sistema operativo come di sicurezza che ne assicurino un corretto funzionamento. Grazie alle tecnologie implementate nei processori della famiglia AMD PRO viene assicurata la possibilità di gestire l'amministrazione dei sistemi in modalità In-Band con sistema funzionante, oppure Out-of-Band con sistema spento, beneficiando della piena compatibilità con gli standard open di mercato. In questa analisi di Dan Ivanciw (Sr. Manager, Technology Enablement Group) e Chris Stoecker (Field Applications Engineer) di AMD viene spiegato coem questo avvenga con le piattaforme AMD PRO e con quali vantaggi per gli amministratori di sistema.

Distribuire e gestire una flotta di sistemi con processori AMD Ryzen™ PRO aiuta l'IT a razionalizzare e velocizzare operazioni che altrimenti risulterebbero complicate e impegnative. Tutti i processori PRO di AMD sono progettati per offrire una potente serie di funzionalità di gestione che semplifica la distribuzione, l'imaging e la gestione in scala. Inoltre, grazie alla compatibilità con la tua infrastruttura corrente, il personale IT non ha bisogno di apprendere l'utilizzo di un ennesimo nuovo strumento e può garantire da subito la massima efficienza.

La sfida: maggiori risultati con minor sforzo

Negli attuali ambienti aziendali e di produzione, è evidente quanto sia necessario disporre di una soluzione efficiente per la gestione dei PC. I team IT devono creare, gestire e proteggere reti che tengano il passo con personale e dispositivi in costante crescita. Purtroppo, a causa delle pressanti politiche di controllo dei costi, nonostante i carichi di lavoro aumentino e diventino sempre più complessi, il personale IT non riceve le risorse aggiuntive necessarie.

Questo significa che è necessario trovare modi nuovi di gestire l'intero ciclo di vita dell'hardware. Bisogna effettuare l'imaging, il provisioning e la distribuzione dei sistemi, quindi garantire che i sistemi siano aggiornati per quanto riguarda firmware, applicazioni, antivirus e altre patch di sicurezza. Mentre i dispositivi vengono utilizzati, l'IT deve anche assicurarsi di essere in grado di tracciare l'inventario delle risorse e il corretto funzionamento del sistema. Tutte queste attività sono già sufficientemente complicate da gestire in un unico sito. Sedi diverse e lavoratori da remoto possono rapidamente aumentare la portata dell'impegno e, quando si presenta un problema, tutti si aspettano che questo sia risolto tempestivamente.

La soluzione: gestione in scala dei client

Le soluzioni di gestione dei client consentono alle organizzazioni IT di scalare la propria capacità di controllare, monitorare e proteggere i dispositivi distribuiti. Che si tratti di gestire PC, laptop, tablet, thin client o persino smartphone, il personale IT necessita di soluzioni che riducano il lavoro richiesto tramite strumenti automatizzati e integrati semplici da usare e scalare. In questo modo, i team tecnici possono aiutare le proprie organizzazioni ad aumentare la produttività dei dispositivi senza incrementare i costi, consentendo all'IT di investire il proprio prezioso tempo sulle attività strategiche più importanti.

Concetti base della gestione

Gli elementi base di una soluzione di gestione sono:

Una console di gestione che gli amministratori IT utilizzano per monitorare e gestire i dispositivi client.

Uno o più processi agente in esecuzione sui sistemi client gestiti.

Un repository centrale per l'archiviazione delle informazioni e la creazione di report dei client gestiti.

In-Band oppure Out-of-Band?

Queste soluzioni sono divise in due categorie: In-Band (IB) e Out-of-Band (OOB).

Nella gestione In-Band il client PC deve essere acceso, con un sistema operativo (SO) funzionante e una connessione alla rete aziendale.
Nelle soluzioni di gestione Out-of-Band il PC non deve essere necessariamente acceso e non è richiesta la presenza di un SO funzionante, ma deve comunque essere accessibile tramite la rete aziendale. In questo modo è possibile effettuare attività di gestione base, anche se il SO non si avvia correttamente o il sistema è spento o in stato di sospensione o ibernazione.

Le soluzioni efficaci di gestione IB, che si appoggiano su software in esecuzione sul SO, sono forse i più importanti strumenti di gestione dei sistemi client desktop e mobili. Molte organizzazioni fanno già affidamento su soluzioni di gestione client IB come Microsoft System Center Configuration Manager (SCCM), Microsoft Endpoint Manager (MEM) o altre soluzioni simili. Si tratta di prodotti indipendenti dall'hardware che consentono di gestire sistemi AMD o Intel con una singola soluzione.

Iniziare nel modo migliore: la tecnologia In-Band

Per ridurre costi e tempi, le organizzazioni IT devono concentrarsi su un'efficace gestione IB dei sistemi client. L'utilizzo degli strumenti di gestione IB esistenti e l'implementazione delle best practice quando il client è attivo con il SO in esecuzione possono consentire di ottenere risparmi operativi.

Una volta che l'organizzazione ha adottato solide basi di gestione IB, l'IT può iniziare ad approfittare dei vantaggi abilitando i client che supportano funzionalità di gestione OOB essenziali. Mentre le soluzioni IB soddisfano la maggior parte delle attività quotidiane di routine, a volte può essere necessario gestire un sistema spento o con un SO non disponibile.

Passare alla tecnologia Out-of-Band

In questi casi la gestione OOB si rivela essenziale. La tecnologia di gestione dei client OOB consente di monitorare e gestire i sistemi client da remoto, utilizzando un canale di comunicazione OOB basato su hardware indipendente dal SO che offre le seguenti funzionalità:

Controllo remoto dell'accensione/spegnimento

Aggiornamenti di sicurezza e patch antivirus accelerate e automatizzate

Attività diagnostiche remote

Inventario delle risorse

In questo modo l'IT può raggiungere maggiori risultati con uno sforzo minore, gestendo una rete crescente di dispositivi senza incrementi di costi o personale.

I vantaggi della gestione AMD PRO, in sintesi:

La gestione AMD PRO unisce i vantaggi della gestione IB e OOB in un'unica soluzione che consente alle organizzazioni IT di gestire il proprio parco PC.

I processori AMD Ryzen™ PRO con gestione AMD PRO sono compatibili con lo standard DASH(Desktop and mobile Architecture for System Hardware). DASH è uno standard aperto e interoperabile di gestione basato su Web per sistemi client desktop e mobili, che consente una gestione remota e OOB sicura in ambienti aziendali distribuiti e multi-vendor.

La gestione AMD PRO, integrata con le celebri console In-Band SCCE e MEM, consente alle organizzazioni IT di usare un'unica console per la gestione IB e OOB, semplificando l'infrastruttura di supporto e i requisiti di strumenti necessari per gestire sistemi DASH.

La potenza della gestione IB, unita a una gestione OOB DASH indipendente da piattaforme e vendor standard dell'industria, consente di semplificare enormemente le attività IT. Non è più necessario preoccuparsi di mantenere i sistemi in funzione per l'applicazione di patch fuori orario. DASH consente di accelerare la saturazione delle patch accendendo tutti i sistemi prima di distribuire una patch critica. Infine, una volta che tutte le patch sono state applicate, è possibile spegnere i sistemi per risparmiare energia. Tutte queste attività sono svolte tramite un'unica console per tutti i sistemi DASH.

Un altro problema comune per l'IT è l'offerta di assistenza agli utenti finali, che spesso comporta interventi di persona. DASH consente di diagnosticare e risolvere i problemi da remoto, rilevando guasti hardware, errori di configurazione BIOS o problemi a livello di sistema operativo. Se necessario, è possibile effettuare nuovamente l'imaging di un sistema reindirizzando l'avvio a un'immagine differente come un'unità di rete, un CD-ROM o DVD avviabile, un'unità di ripristino o un altro dispositivo di avvio senza interventi da parte dell'utente locale.

Un percorso più intelligente verso una gestione semplificata dei client

Gli strumenti di gestione e le tecnologie basate su standard aperti riducono i costi di gestione generali semplificando le attività di gestione. Piuttosto che imparare a utilizzare un insieme di strumenti di gestione spesso complessi e ridondanti per ciascun produttore, gli amministratori IT possono utilizzare un set di strumenti unico per gestire i sistemi di produttori diversi. Ciò consente alle organizzazioni di ridurre il costo e la complessità della gestione di ambienti eterogenei senza ridurre la sicurezza o i tempi di risposta IT. Significa anche che i team IT possono concentrarsi sul raggiungimento degli obiettivi aziendali più importanti piuttosto che sprecare tempo nell'utilizzo di strumenti separati per la gestione di sistemi specifici.

I processori AMD Ryzen™ e la gestione AMD PRO rendono possibili tutti questi vantaggi offrendo soluzioni di gestione OOB supportate dall'industria e adottando uno standard aperto che, oltre a funzionare con qualsiasi ambiente esistente, offre vera libertà di scelta. In sinergia con altre tecnologie AMD PRO, ciò significa che sia il personale IT sia gli utenti finali possono approfittare di prestazioni all'avanguardia, funzionalità di sicurezza e gestione semplificata negli ambienti aziendali e tecnologici più esigenti.

Guarda Tutto>>

MSI Prestige 14 EVO: leggero, molto potente e con tanta autonomia

Un notebook sottile e potente certificato Intel EVO

Pensando ai notebook MSI l'immagine corre immediatamente a modelli grandi, potenti, con un'estetica e caratteristiche tecniche rivolte al pubblico dei videogiocatori più appassonati. Del resto l'azienda taiwanese si è rivolta specificamente a questa tipologia di utenti negli ultimi anni, costruendosi una immagine molto forte di produttore di notebook ideali per il gaming.

Negli ultimi 2 anni l'azienda taiwanese ha però scelto di diversificare la propria produzione, orientandosi anche ad altre tipologie di utenti. La prima è quella dei cosiddetti creator, cioè di coloro che utilizzano un PC portatile per la creazione di contenuti tipicamente video o immagini. La seconda è la schiera dei professionisti, cioè di coloro che ricercano notebook potenti, solidi nella costruzione e in grado di operare con batteria per lungo tempo.

La prima tipologia di notebook è ben raccolta, guarda caso, dalla gamma che ha nome "Creator"; la seconda comprende i modelli della famiglia Prestige e della quale fa parte il modello Prestige 14 EVO che proviamo in questo articolo. E' questo il classico notebook clamshell con schermo non touch, adatto alla produttività personale tanto al chiuso come lontano dalla scrivania grazie alle dimensioni non elevate e al peso contenuto in poco meno di 1,3Kg.

Come il nome facilmente suggerisce lo schermo ha diagonale di 14 pollici, con risoluzione Full HD. Altra caratteristica che emerge dal nome è quella EVO: si tratta infatti di uno dei prodotti certificati dal programma Intel EVO, seconda generazione di quello che era noto sino ad alcuni mesi fa con il nome di Project Athena. Di fatto quindi questo notebook ha visto la collaborazone di Intel nella definizione di caratteristiche e modalità di funzionamento, alla ricerca del miglior connubio tra prestazioni, autonomia con batteria e funzionalità complessiva.

L'aspetto esterno è quello di un notebook molto elegante, costruito in modo solido: quello che ci si attende da un portatile che ci accompagna in ogni luogo, pronto per essere utilizzato in qualsiasi ambiente ci troviamo. Al contrario di quanto ci ha abituato a trovare sui propri modelli gaming, MSI ha scelto uno stile molto sobrio: c'è una serigrafia del nuovo logo MSI dietro lo schermo, con la tastiera retroilluminata con LED bianchi molto utile nella digitazione ma tale da conferire ancora più eleganza al prodotto.

Osservando la scheda tecnica notiamo la presenza di un processore Intel Core i7 di undicesima generazione, basato quindi su architettura Tiger Lake. E' il modello Core i7-1185G7, quello top di gamma dell'attuale proposta Intel per questa tipologia di prodotti notebook, quello che ha adottato MSI; le specifiche tecniche, a confronto con quelle degli altri modelli della famiglia Tiger Lake, sono riassunte nella seguente tabella.

Rispetto al modello Core i7-1165G7 la versione Core i7-1185G7 può vantare frequenze di clock di default e Turbo massime più elevate; cambia anche la frequenza di clock massima della GPU, che sale sino a 1.350 MHz contro i 1.300MHz del modello Core i7-1165G7 ferma restando l'architettura alla base.

Solido e ben costruito

MSI Prestige 14 EVO è un notebook clamshell tradizionale, quello che usando una categorizzazione di qualche anno fa possiamo definire a tutti gli effetti un Ultrabook. Le dimensioni, pari a 319x215x15,9mm, lo rendono facilmente trasportabile grazie anche al peso di 1,29Kg. In commercio è possibile acquistare notebook più leggeri e meno spessi dei circa 16mm di questo prodotto MSI, ma la sensazione di generale robustezza e solidità che si avverte prendendo tra le mani Prestige 14 EVO non si riesce sempre a ritrovare in modelli più leggeri e sottili. MSI propone questo modello nella sola colorazione carbon grey per il mercato italiano.

Interessante la scelta di MSI di integrare ben 2 porte USB Type-C 3.2 compatibili con la tecnologia Thunderbolt 4: una di queste viene utilizzata per caricare la batteria attraverso il caricatore da 65 Watt fornito in dotazione. Sul lato destro trovano posto il jack per le cuffie e il microfono, un lettore di schede memorie Micro-SD e un connettore USB Type-A in standard 2.0. E' atipica, nel panorama attuale, la scelta di non integrare un connettore USB Type-A 3.0 ad alta velocità venendo limitati dal transfer rate a circa 40MB/s di picco dello standard 2.0 ma per certi versi è un segno dei tempi che cambiano, sempre più rivolti allo standard USB Type-C.

La tastiera è dotata di retroilluminazione regolabile e utilizza tasti di dimensioni standard, grazie alla larghezza complessiva del pannello da 14 pollici di diagonale. Molto interessante anche il touchpad, di forma spiccatamente rettangolare e dotato di un lettore di impronte digitali integrato: opera assieme alla fotocamera frontale quale sistema di autenticazione attraverso tecnologia Windows Hello. Il feedback fornito da entrambi questi componenti è molto valido: si scrive bene con questa tastiera mentre le dimensioni del touchpad non fanno rimpiangere l'assenza di un mouse quando si lavora lontano dalla propria scrivania.

La cerniera dello schermo è costruita in modo tale che alla sua apertura la tastiera venga alzata nella parte in alto, generando una inclinazione di circa 5° che facilita la digitazione. E una scelta interessante e dalle dirette ricadute in termini di praticità nella digitazione, già adottata del resto anche da altre aziende per i propri prodotti notebook. Lo schermo può essere aperto sino a 180° di angolo, di fatto appoggiandosi completamente alla superficie: in questo modo, secondo MSI, è possibile condividerlo con la persona che si siede di fronte a noi (con le ovvie limitazioni del caso: nessuno dei due vedrà al meglio che chi siete di fronte avrà davanti agli occhi un'immagine rovesciata).

Rimuovendo la parte inferiore del notebook si ha accesso ai componenti interni: spicca la batteria nella parte inferiore, dalla capacità di 52,4Wh, accanto alla quale trova posto l'SSD con interfaccia M.2. Nella metà superiore troviamo la scheda madre, sulla quale è montato il sistema di raffreddamento composto da ventola, radiatore e struttura di due heatpipe che trasferisce il calore lontano dal processore e dalla circuiteria di alimentazione. Notiamo sotto la CPU i moduli memoria LPDDR4x-4266 in quantitativo complessivo di 16GB, non espandibili; sempre sul PCB si nota la predisposizione per l'installazione di una GPU discreta con i propri 4 moduli memoria dedicati, configurazione che MSI non propone nel nostro mercato ma che evidentemente è resa possibile dalla scheda madre utilizzata. Come vedremo più avanti nel corso dell'articolo le potenzialità della GPU integrata nel processore Intel sono tali da non far rimpiangere l'assenza di un chip video dedicato.

Prestige 14 EVO è dotato di una utility di configurazione, MSI Center, con la quale poter intervenire su numerose funzioni del notebook. E' implementato un ottimizatore delle APP, che seleziona in automatico alcuni preset ideali per l'abbinamento con specifiche applicazioni di produttività personale come la Suite Adobe, oppure l'abilitazione della modalità di cancellazione del rumore di fondo utile quando si utilizza il microfono per sessioni audio e video. Non manca anche una pagina dedicata alla diagnostica del sistema, attraverso la quale verificare il suo stato di funzionamento e lo spazio occupato nello storage onboard. Una delle funzionalità di MSI Center è legata alla selezione tra 4 distinte modalità di funzionamento che influenzano prestazioni, autonomia e rumorosità di funzionamento. Ad ogni selezione corrispondono dei valori dei parametri PL1 e PL2 del processore che cambiano, e che influenzano quindi la frequenza di clock che il sistema può mantenere stabilmente nel corso del tempo durante l'uso.

La modalità high performance spinge la CPU ad un consumo superiore a quello massimo di specifica, con un valore di PL1 che è pari a 36 Watt quindi superiore ai 28 Watt del TDPc del processore; il valore PL2, quello del consumo mantenuto dalla CPU nelle prime fasi di una elaborazione a pieno carico, è ivnece di ben 64 Watt. Leggermente più contenute le specifiche balanced, con PL2 uguale e PL1 che scende ai 28 Watt di TDP massimo per questa CPU. La modalità silent è più conservativa con PL2 a 51 Watt e PL1 a 15 Watt, mentre quella super battery mantiene il consumo fisso su 10 Watt.

Vi sono, come vedremo in seguito, differenze dal punto di vista delle prestazioni velocistiche tra queste modalità: quella balanced assicura il miglior compromesso complessivo tenendo conto delle prestazioni e del rumore di funzionamento. Impostando quella high performance, del resto, si ottiene il massimo quanto a risultati prestazionali con la ventola di raffreddamento che si fa sentire in modo marcato. Le modalità silent e super battery sono di fatto inudibili, offrendo la migliore esperienza d'uso quando si vuole privilegiare la quiete dell'ambiente nel quale ci si trova.

Sotto la scocca: come vanno le 4 modalità di configurazione

Le 4 modalità di configurazione del sistema offrono esperienze differenti quanto a prestazioni, temperature, consumi e profilo termico. Il sistema di raffreddamento integrato, come abbiamo visto, è basato su una singola ventola che soffia aria su un radiatore collegato al processore da una coppia di heatpipe.

Notiamo come le temperature superficiali dello chassis siano molto simili con tutte le modalità: i punti a temperatura più elevata sono quelli in prossimità della griglia di espulsione dell'aria calda dall'interno dello chassis e il punto della tastiera sotto il quale è montato il processore. A seconda della modalità scelta cambia la velocità di rotazione della ventola, con maggiore o minore incidenza in termini di rumore ma temperatura dello chassis che tende a non variare in misura significativa.

Mandando in esecuzione in loop il test Cinebench R23 multicore abbiamo rilevato la frequenza di clock, la temperatura del processore e la sua potenza con le 4 modalità di configurazione selezionabili con MSI Prestige 14 EVO.

Notiamo come il comportamento delle due modalità più spinte sia simile in termini di temperatura della CPU, sempre attorno ai 95°. La velocitò di rotazione della ventola è superiore in quella high performance, come evidenziato dai test di rumorosità riportati poco sopra, a motivo del valore di consumo che è superiore. Le due modalità più conservative hanno frequenze di clock ben più basse e che si mantengono stabili durante tutto il periodo di esecuzione del test.

Dinamica speculare anche per la frequenza di clock, con marginali differenze per le due modalità più potenti e valori ben inferiori quando si selezionano le impostazioni più conservative in termini di consumo: ne risentono le prestazioni complessive ma come abbiamo anche visto ne consegue una rumorosità di funzionamento ben più contenuta.

L'ultimo grafico è quello della porenza del processore alle differenti modalità d'uso: notiamo come quella più conservativa di fatto mantenga semore il valore al livello di 10 Watt ma la cosa è confermata dai valori di PL1 e PL2 impostati che sono identici e pari per l'appunto a 10 Watt. Con la modalità silent la CPU opera fissa a 15 Watt, tranne per un picco iniziale della durata di pochi secondi; con le due più spinte le differenze sono ridotte, con quella high percormance che spunta qualcoa in più in termini di consumo.

Prestazioni sempre molto brillanti, con un SSD PCI Express 4.0

Le prestazioni velocistiche del notebook MSI Prestige 14 EVO sono state rilevate selezionando l'impostazione hgh performance, così da offrire il quadro migliore circa quello che sia possibile ottenere con questo sistema quando se ne richiede tutta la potenza di calcolo che può mettere a disposizione.

I risultati complessivi sono particolarmente brillanti per un notebook sottile con architettura quad core: con questa configurazione Prestige 14 EVO può essere utilizzato con successo in molti ambiti applicativi particolarmente onerosi, compreso l'editing video, mantenendo una risposta sempre pronta e garantendo tempi di elaborazione contenuti. Non arriva, ovviamente, a quanto accessibile con notebook più grandi dotati di processore con architettura a 8 core ma si difende molto bene portando in dote dimensioni compatte e un funzionamento che rimane comunque più silenzioso rispetto a quello delle proposte più potenti.

La piattaforma Intel Tiger Lake è la prima dell'azienda americana a integrare un controller PCI Express Gen 4.0; questo ha permesso a MSI di inserire in Prestige 14 EVO un SSD Phison basato su questa interfaccia, in grado di raggiungere velocità di lettura e scrittura sequenziali superiori a quelle dei modelli tradizionali con interfaccia PCI Express 3.0.

Vediamo bene questo aspetto tecnico nei test con Crystal Disk Mark 6 misurando il transfer rate sequenziale in lettura e scrittura: poco meno di 5GB/s nella lettura sequenziale di dati è il valore più elevato che abbiamo registrato nei test di notebook, mentre quello di 2,5GB/s in scrittura sequenziale è tra i più alti. Tutto questo assicura sia una risposta pronta e immediata del notebook all'apertura delle applicazioni e in generale alle elaborazioni, oltre alla capacità di maneggiare file di dimensioni rilevanti in tempi molto contenuti.

Utilizzando le differenti impostazioni legate al processore si ha un impatto sulle prestazioni che è mediamente molto contenuto nella modalità Balanced e più marcato in quella Silent. Più rilevante, infine, il dato con quella Super Battery a più basso consumo con la quale le prestazioni sono in alcuni dei test più che dimezzate rispetto a quella più potente high performance.

Passiamo ora ad analizzare la componente GPU integrata, basata su architettura Intel Iris Xe con 96 compute units e una frequenza di clock massima che raggiunge i 1.350MHz. La componente memoria è ovviamente quella di sistema, qui basata su controller dual channel con memorie LPDDR4x-4266: utilizzando l'impostazione high performance anche in questo caso abbiamo registrato valori da record tra i notebook sottili con MSI Prestige 14 EVO.

I frames al secondo medi sono sempre molto elevati con le varie impostazioni qualitative, anche selezionando la risoluzione di 1920x1080 pixel. Questo non è un notebook gaming in senso stretto ma grazie alle potenzialità della componente GPU integrata nel processore Intel Core i7-1185G7 permette di ottenere frames al secondo medi che sono superiori a quelli di una soluzione dedicata, per quanto entry level, come quella NVIDIA GeForce MX 350.

Al pari di quanto visto nei test della CPU anche con la componente video la selezione della modalità di funzionamento del sistema influenza direttamente le prestazioni ottenibili. Servendoci di Shadows of the Tomb Raider possiamo notare come le modalità High Performance e Balanced conducano agli stessi risultati, mentre quelle Silent e soprattutto Super Battery conducano ad una riduzione degli fps medi a fronte di un funzionamento ben più silenzioso.

Nessun problema nelle misure di velocità di transfer rate con periferiche USB Type-C e con il sottosistema di rete WiFi. Nel primo caso troviamo compatibilità Thuderbolt 4 per entrambi i connettori presenti sul lato sinistro del notebook, mentre la scheda di rete è compatibile con lo standard WiFi 6 (802.11ax) di ultima generazione. Mancano i dati di transfer rate della porta USB Type-A in quanto in standard 2.0: questo implica velocità di trasferimento dei dati limitate a 40MB/s quale picco massimo.

Risultati eccellenti per l'autonomia di funzionamento con batteria, a dispetto di una batteria da 52,4Wh che è capiente ma non quanto quella di alcuni notebook sottili provati in precedenza. I tempi ottenuti certificano la qualità della costruzione e le scelte fatte da MSI in termini di componenti interne, oltre più in generale al lavoro di ottimizzazione svolto in collaborazione con Intel che è alla base della certificazione EVO ricevuta da questo notebook.

La ricarica completa delle batterie viene completata in circa 2 ore di tempo; collegando l'alimentatore per 15 minuti il notebook viene ricaricato al punto da offrire un'autonomia di funzionamento residua media di circa 1 ora e mezza.

14 pollici Full HD: uno schermo di qualità

MSI Prestige 14 Evo è equipaggiato, come il nome suggerisce, con un display da 14 pollici di diagonale, per una risoluzione nativa FullHD di 1920x1080 pixel e una conseguente definizione di 157 pixel per pollice. Le cornici sono complessivamente sottili, soprattutto quelle laterali, per un valore del body-to-screen ratio pari al 90%.

L'analisi rivela complessivamente un comportamento particolarmente buono: il bilanciamento delle componenti RGB, che apre come d'abitudine la nostra suite di analisi, mostra qualche lieve scostamento dai livelli di riferimento, ma comunque tranquillamente entro i livelli di guardia e senza causare particolari dominanti nella resa complessiva. La curva di gamma misurata rasenta l'eccellenza, con una progressione tonale corretta e senza anomalie. Il display si spinge fino a quasi 300 candele su metro quadro, con un rapporto di contrasto nativo di 1700:1.

A livello cromatico abbiamo una copertura sRGB del 100%, con il triangolo misurato che si spinge anche leggermente al di fuori rispetto al dominio del gamut di riferimento. La fedeltà cromatica, infine, si rivela convincente con la maggior parte dei campioni che mostrano un DeltaE molto contenuto e solamente in un caso si arriva a superare, ma di poco, il valore di DeltaE 3.

Le misure strumentali confermano quanto dichiarato da MSI per questo schermo e certificano una qualità complessiva molto buona: è questo uno schermo che assicura fedeltà cromatica di buon livello, adeguata anche alla produzione di contenuti video e immagini per i quali si richiede precisione. La finitura opaca del pannello, che non è touch, riduce i riflessi in presenza di forte illuminazione ambiente permettendo di essere produttivi anche all'aperto.

Considerazioni finali: a 1.399€ convince pienamente

MSI Prestige 14 EVO è un notebook sottile che racchiude al proprio interno due anime distinte che per certi versi vivono in parallelo. E' il classico clamshell tutta produttività, semplice da trasportare in ogni ambiente: lo schermo da 14 pollici garantisce una resa complessiva molto valida, l'autonomia di funzionamento con batteria è molto elevata e la potenza di calcolo messa a disposizione tale da assicurare pronta risposta e tempi di elaborazione molto contenuti.

C'è tutto quello che serve al professonista che lavora lontano dalla scrivania per lungo tempo come con chi è alle prese con smartworking e didattica da remoto: tempi di risposta rapidi e produttività sempre immediata sono quanto offre MSI Prestige 14 EVO. Da segnalare, a questo riguardo, anche la costruzione che è certificata MIL-STD-810G garantendo una robustezza superiore alla media: non è un notebook cosiddetto rugged ma ben supporta i tanti stress meccanici ai quali può essere sottoposto nell'arco della giornata.

D'altro canto, utilizzato in modalità high performance questo notebook mette a disposizione un livello di potenza che lo avvicina a sistemi portatili ben più ingombranti. MSI è riuscita a implementare un sistema di raffreddamento molto efficace, che si fa sentire nella modalità più spinta ma che permette al processore di operare con specifiche di funzionamento che sono più elevate di quelle indicate da Intel e che per questo motivo garantiscono prestazioni così alte tanto dal versante CPU come da quello della componente video integrata.

MSI Prestige 14 EVO viene proposto ad un prezzo retail di 1.399€ IVA inclusa, venduto nei canali ufficiali MSI riportati in questa pagina del sito dell'azienda: il prezzo retail praticato dai rivenditori è leggermente inferiore e si tratta di un ottimo listino in considerazione delle caratteristiche tecniche di questo notebook e del suo comportamento complessivo. Se pensavate che MSI fosse azienda specializzata solo nella produzione di notebook potenti per gamer e creator vi dovete ricredere: Prestige 14 EVO è un notebook sottile e potente, con tutte le caratteristiche che lo candidano a notebook clamshell ideale non solo per le caratteristiche tecniche ma anche per il prezzo, più che adeguato a quanto messo a disposizione.

Guarda Tutto>>

GeForce RTX 3080 Ti, il debutto è slittato a febbraio?

Secondo il sito tedesco Igor's Lab, Nvidia avrebbe cambiato il mese d'uscita della GeForce RTX 3080 Ti spostandolo da gennaio a febbraio. Il nuovo modello dovrebbe offrire 10496 CUDA core come la GeForce RTX 3090, in abbinamento però a un bus a 320 bit e il medesimo TGP della 3080, ovvero 320W. A bordo dovremmo inoltre trovare 20GB di memoria GDDR6X, il doppio rispetto all'attuale 3080.

Quanto al prezzo, si vocifera un listino di 999 dollari esentasse, come la Radeon RX 6900 XT di AMD. Se confermato, si tratterebbe di 300 dollari in più della RTX 3080 (699$) ma allo stesso tempo 500 dollari in meno della RTX 3090. La GeForce RTX 3080 Ti potrebbe debuttare in prossimità del Capodanno cinese, ossia tra l'11 e il 17 febbraio, quindi molto probabilmente dovremo attendere la seconda metà del mese.

Il sito tedesco ha inoltre confermato che la GeForce RTX 3060 arriverà in due varianti, con 12GB o 6GB di memoria GDDR6. I due modelli dovrebbero inoltre avere un numero di CUDA core differenti, e questo potrebbe creare qualche grattacapo agli utenti meno esperti in fase di acquisto. In pratica, Nvidia avrebbe deciso per il momento di cancellare dai suoi piani la RTX 3050 Ti 6GB rinominandola in RTX 3060 6GB.

Di conseguenza si prefigura l'arrivo di una GeForce RTX 3060 12GB con una GPU GA106 dotata di 3840 CUDA core, mentre il modello da 6GB ne avrà solo 3548, pur basandosi sul medesimo chip grafico. Entrambe le proposte dovrebbero avere un bus a 192 bit. Non è chiaro se vedremo una GeForce RTX 3050 Ti più avanti, ma invece è certo che assisteremo al debutto di una RTX 3050 basata su una GPU GA107 con 2304 CUDA core e bus a 128 bit e 4GB di memoria GDDR6. Potrebbe quindi esserci ampio spazio per un modello Ti, magari basato su un GA107 al massimo delle sue potenzialità.

A differenza della RTX 3080 Ti, i due modelli di RTX 3060 dovrebbero essere svelati a gennaio, anche se sull'effettiva data di debutto non vi è la massima certezza: sembra comunque che il primo modello ad arrivare sul mercato sarà quello da 12GB.

Guarda Tutto>>

LG 34WN50, monitor ultrawide per tutti gli impieghi: la recensione

L’imposizione delle misure di distanziamento sociale, compresa la nuova normalità dello smart working, volte a combattere per quanto possibile la diffusione della pandemia COVID-19 e a contenere per quanto possibile le sue spiacevoli conseguenze, ha portato rivoluzioni piccole e grandi nella vita della stragrande maggioranza di ciascuno di noi. Riadattare abitudini consolidate nel tempo non è mai affar semplice, e in questo processo si affacciano nuove esigenze che fino a poco prima erano completamente impensate e impensabili.

Chi da un giorno all’altro ha dovuto organizzarsi alla spicciolata per passare in regime di smart working, o più correttamente - e magari meno all’avanguardia come nomenclatura - “lavoro da casa”, si è trovato a fare i conti con qualche piccolo ostacolo rappresentato da dotazioni, ambienti e spazi domestici non perfettamente adeguati al tipo di lavoro da svolgere.

Uno degli elementi che più può impattare la produttività nel momento in cui ci si ritrova a lavorare da casa affidandosi solamente al portatile è la mancanza di uno schermo di grandi dimensioni, specie per chi fa un lavoro che impone numerosi programmi con le relative finestre aperte sul desktop. Quella che poteva essere una comoda configurazione multi-monitor sul luogo di lavoro, messa a disposizione dall'azienda, diventa improvvisamente di difficile replicabilità in contesto domestico.

In primis è una questione di spazi: due monitor sono ingombranti, non tanto per le dimensioni del pannello, ma spesso per i piedistalli che potrebbero risultare di difficile collocazione su piani di lavoro non particolarmente ampi. In secondo luogo per le modalità di collegamento al sistema: se su un desktop possiamo avere a disposizione con facilità più porte a cui collegare più monitor, su un portatile di norma si trova una sola uscita video.

Da qualche tempo il mercato offre però soluzioni monitor definite “Ultrawide”, cioè con un formato "molto più largo che alto” e che di fatto rappresentano due display affiancati in uno. E’ il caso del modello LG 34WN750 oggetto della nostra prova, che nei suoi 34 pollici di diagonale, in formato 21:9 e con risoluzione di 3440x1440 pixel può essere impiegato efficacemente come fosse due monitor affiancati, dall'insolita risoluzione di 1720x1440 pixel. Un monitor da 21:9 offre il 33% di pixel in più rispetto ad un monitor 16:9 di pari risoluzione verticale.

Partiamo dagli ingombri di questo monitor, la cui larghezza è di quasi 82 centimetri : non si tratta certamente di un dispositivo compatto, ma la particolare forma del piedistallo gli permette di trovare posto in molte scrivanie molto più agevolmente di quanto si possa pensare, e soprattutto - come già abbiamo accennato - con più facilità rispetto al dover collocare due monitor distinti.

Lo sviluppo in profondità del piedistallo è di 22 centimetri. Il piedistallo a semicerchio permette inoltre di conservare spazio utile sulla scrivania, andando a collocare ad esempio il portatile proprio tra i due bracci. Nel complesso le linee di questo display sono pulite e sobrie, senza risultare eccessivamente “asettiche”, così da ben inserirsi in qualsiasi postazione.

Il display può essere regolato in altezza, con un’escursione di una decina di centimetri. Data la larghezza particolarmente pronunciata, non abbiamo la possibilità di orientarlo in assetto “pivot” o “portrait”. Si può inoltre inclinare di pochi gradi sul piano verticale, ma non può essere angolato lateralmente, cosa che rende un po’ scomodo anche una semplice operazione come “accomodare” il display, magari per condividerne la visione con qualcuno.

Per quanto riguarda i comandi, LG punta sul minimalismo: lungo il bordo inferiore del display è presente, al centro, un pulsante/jog che governa tutte le funzioni del monitor. Accensione, spegnimento, accesso all’On Screen Dsiplay e navigazione all’interno dello stesso sono operazioni che si effettuano tutte con il singolo medesimo pulsante.

L’OSD ci ha convinto per praticità e razionalità, grazie proprio anche all’uso con un singolo pulsante: si manifesta nella parte destra dello schermo e la sua navigazione è intuitiva, così come l’accesso ai parametri e alla loro regolazione. Il monitor mette a disposizione diversi profili di immagine, adatti a svariati impieghi: dall’uso “d’ufficio”, al gioco, passando per le modalità “lettura” che hanno il pregio di attenuare la luminosità e soprattutto virare la resa cromatica verso tonalità significativamente più calde, che risultano meno affaticanti.

Le connessioni fisiche del monitor si trovano nella parte posteriore e sono molto accessibili, evitando improbabili contorsioni per trovare la giusta porta a cui collegare i cavi. Questo monitor offre una porta Display Port e due porte HDMI per quanto riguarda la trasmissione dei segnali video. Abbiamo poi un piccolo hub USB in versione 3.0, con una porta in uplink e due porte in uscita a cui collegare altre periferiche. Il monitor, essendo provvisto anche del piccolo sottosistema audio MaxxAudio 2.0 da 14W, offre anche un jack da 3,5mm a cui collegare un paio di cuffie. Infine il connettore di alimentazione, a cui va collegato l’alimentatore esterno. La posizione delle porte, vicina al punto di fissaggio del pannello al suo piedistallo, ci da inoltre modo di collocare i cavi sullo snodo del display e di farli correre lungo il piedistallo grazie anche alla clip fornita in dotazione, così da poter mantenere un piano di lavoro ordinato e sgombro da cavi.

Buono sulla carta, e anche al colorimetro

Passiamo ora al lato squisitamente tecnico: LG 34WN75 è costruito impiegando un pannello piano IPS da 34 pollici di diagonale in rapporto 21:9, con una risoluzione di 3440x1440 pixel, per una definizione risultante di 109 pixel per pollice. La casa madre dichiara 300 candelle su metro quadro di luminanza massima e una copertura al 99% del triangolo sRGB. Il pannello è compatibile con lo standard HDR10. Si segnala inoltre la presenza della tecnologia AMD FreeSync fino a 75Hz, per ottenere il meglio dai giochi 3D. Abbiamo analizzato al colorimetro il profilo "Utente", che è di fatto ciò che ci si trova davanti una volta estratto il monitor dalla confezione, e il profilo Cinema che dalle verifiche strumentali è risultato essere quello con il miglior comportamento complessivo.

Il profilo "Utente" è personalizzabile secondo le esigenze, che si tratti semplicemente di gusto soggettivo o di una calibrazione oggettiva. Le sue impostazioni "out of the box" tuttavia sono regolate in maniera non esattamente ottimale come vediamo dai grafici qua sopra. Il bilanciamento delle componenti RGB mostra una significativa predominanza di blu, che conferisce una resa piuttosto fredda all'intera immagine, peggiorando via via ci si spinge verso le alte luci. La progressione tonale descritta dalla curva di gamma è comunque sostanzialmente corretta, e si registra una luminanza massima di poco oltre le 340 candele su metro quadro, per un rapporto di contrasto nativo di 880:1. Molto buona l'estensione del triangolo di gamut, che corrisponde quasi interamente al riferimento sRGB e mantiene fede alle dichiarazioni di copertura al 99% dichiarata da LG. La fedeltà cromatica risente ovviamente della predominanza di blu già riscontrata in precedenza, descrivendo un quadro comunque accettabile anche se non propriamente ottimale. E' da tenere presente che il profilo "Utente" a impostazioni di fabbrica è di norma pensato per l'esposizione nei punti vendita, per "compensare" la presenza di luci al neon.

Lo scenario cambia con il profilo "Cinema": il bilanciamento delle componenti RGB non è ottimale, ma comunque le deviazioni rispetto all'ideale sono molto più contenute e rientrano all'interno dei livelli di guardia, pur permanendo una resa fredda ma ben più lieve rispetto a quanto visto con il profilo precedente. Ritroviamo una corretta progressione tonale e una luminanza massima di poco più bassa rispetto al profilo Utente: questa volta abbiamo registrato 315 nit e un rapporto di contrasto di 490:1. Comportamento sempre molto buono per quanto riguarda il triangolo di gamut e infine una fedeltà cromatica sensibilmente migliore, con tutti i campioni entro la soglia di Delta E 3. Il profilo Cinema, al di là del nome, si rivela essere il più versatile per la maggior parte degli impieghi restituendo una resa abbastanza corretta, magari formalmente non impeccabile, ma sicuramente di buon livello.

Pur trattandosi di un monitor dedicato non nello specifico a particolari tipologie di impiego che richiedano elevata cura per guanto riguarda l’aspetto della fedeltà cromatica, vediamo comunque che tra i parametri è presente la possibilità di calibrare i singoli colori primari e complementari per saturazione e tinta. Agendo su questi parametri è possibile, per chi è dotato di colorimetro, effettuare le opportune regolazioni a seconda di specifiche esigenze, ma in ogni caso la maggior parte degli utenti potrà affidarsi con efficacia ai profili preimpostati.

Altro elemento che si aggiunge alla versatilità del monitor è il supporto all'HDR. Chiaramente come avviene nella maggior parte dei casi quando si ha a che fare con un monitor consumer non specificatamente votato alla visione dei contenuti in High Dynamic Range, la luminanza massima è comunque limitata, in questo caso abbiamo registrato circa 300 candele per metro quadro. La curva di gamma misurata descrive però un comportamento non proprio impeccabile, con tutti i livelli della scala di grigio che risultano meno luminosi rispetto a quanto dovrebbero essere. Insomma, la visione dei contenuti HDR è sì possibile, ma non ci si può aspettare una resa e un coinvolgimento come quanto accade su schermi specializzati.

Un monitor di indubbia versatilità

Il tratto distintivo di questo LG è la versatilità grazie sia allo schermo ampio, sia al comportamento al colorimetro. Un'impostazione ultra-wide come quella di questo monitor consente di allestire assetti che hanno la stessa efficacia di stazioni di lavoro multi-monitor, ma senza pagare eccessivamente dazio sul versante degli ingombri e facilitando inoltre di molto l'aspetto delle connessioni al sistema.

La gestione di uno spazio di lavoro così ampio è poi facilitata dall'utility OnScreen Control che LG mette a disposizione per il download sul proprio sito web. Grazie ad essa abbiamo la possibilità di suddividere lo schermo in zone "virtuali" a cui destinare l'apertura di specifiche applicazioni, di gestire modalità Picture-in-Picture (ma solo per le app, il monitor infatti non prevede la possibilità di visualizzare contemporaneamente il segnale di due fonti esterne) e anche gestire via software le regolazioni dell'OSD.

Per quanto concerne il comportamento del pannello e la qualità di immagine ci troviamo davanti ad una soluzione abbastanza poliedrica, che non eccelle in nessun aspetto ma è in grado di adattarsi a svariate esigenze e ambiti di impiego: sarebbe del tutto riduttivo relegarlo solamente ad "uso ufficio" a fronte di quanto è capace di esprimere alle misure strumentali. Anche la possibilità di sfruttare la tecnologia AMD FreeSync (anche se solamente a 75Hz) conferma la vocazione "jack of all trades" di questo monitor, e anche la presenza degli altoparlanti lo rende adatto ad un impiego multimediale e aiuta a tenere sgombra la scrivania da casse esterne. Pur con un comportamento di buon livello, ci sentiamo di escludere però l'uso di questo monitor per chi ricerca assoluta fedeltà cromatica per lavori professionali di fotoritocco, stampa e grafica.

LG 34WN750 viene proposto al pubblico ad un prezzo di listino di Euro 449,00 esclusa IVA, con uno street price di circa Euro 480,00 al momento della pubblicazione di questo articolo: si tratta di una somma di una certa consistenza, che tuttavia appare giustificata in relazione alla qualità del pannello e alla versatilità che uno strumento di questo tipo riesce ad offrire, sia per le caratteristiche intrinseche di un pannello ultra-wide, sia per l'implementazione che ne ha fatto LG. Dopotutto due monitor di qualità confrontabile costerebbero di più, e con gli ovvi fastidi di ingombro e allestimento.

Guarda Tutto>>

Galaxy S21 Ultra: tutta la sua potenza su Geekbench

La famiglia di smartphone Galaxy S21 arriverà ad essere presentata al mondo probabilmente entro la metà di gennaio, varie fonti continuano ad esserne sicure.

Tuttavia il lasso di tempo che ci separa dall’evento è molto stretto. E infatti, ecco che abbiamo il nuovo Galaxy S21 Ultra che passa su Geekbench. Oltretutto con tutta la potenza dell’Exynos 2100!

Anche il prossimo anno ci saranno tre smartphone top di gamma: Galaxy S21, S21 Plus e S21 Ultra. Di queste poi ci saranno le varianti Qualcomm e quelle Exynos, e per quanto ci riguarda continueremo a ricevere le versioni Exynos.

Galaxy S21 Ultra su Geekbench possiede Android 11. La sigla che lo rappresenta – SM-G998B – ha registrato un punteggio in single core di 1006 punti e in multi core di 3059.

L’Exynos 2100 spinge il clock ad una frequenza massima di 2,21 GHz, mentre un precedente benckmark del Galaxy S21 (non ultra) con lo Snapdragon 888 spingeva il clock a 1,8 GHz. I punteggi tra loro sono quasi sovrapponibili, il SoC di Samsung supera quello di Qualcomm in single core e quest’ultimo supera il primo per quanto riguarda il punteggio in multi core.

Come possiamo notare, i risultati tra i due SoC sono abbastanza in linea. Probabilmente il punteggio in multi core maggiore è per via della frequenza di clock più alta. Non passerà poi molto per attendere nuovi dettagli che, visto il poco tempo che ci separa alla presentazione, saranno molto vicini alla realtà.

Guarda Tutto>>