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Windows 10 testa l’integrazione dei file Linux nel suo File Explorer: ecco averla subito

Non è una novità la volontà di Microsoft di integrare un kernel Linux completo nel suo Windows 10 e nelle ultime ore sono stati compiuti dei concreti passi in avanti in questa direzione.

Microsoft ha appena rilasciato un aggiornamento per il canale Insider Preview di Windows 10 che integra la visualizzazione e l’accesso diretto ai file Linux attraverso il File Explorer di Windows 10. Come vedete dalle immagini presenti in galleria, attraverso il File Explorer sarà possibile accedere alla root e ai file correlati a qualsiasi distro installata in Windows 10. L’icona che contrassegna il collegamento è il classico Tux di Linux.

La funzionalità rende notevolmente più semplice l’accesso ai file Linux su Windows 10, per il quale precedentemente era necessario il Windows Subsystem for Linux (WSL). Dunque, gli utenti che hanno aderito alla Insider Preview di Windows 10 e hanno abilitato il WSL vedranno automaticamente il collegamento ai file Linux nel File Epxlorer di Windows 10.

Vi ricordiamo che il canale Insider Preview di Windows 10 è quello di test, tutti vi possono aderire recandosi direttamente a questo indirizzo.

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WhatsApp, nuovo modo per fare chiamate e videochiamate di gruppo

Piccola novità in casa WhatsApp: l’applicazione ha rilasciato un aggiornamento per la versione Android e iOS che permette di semplificare l’avvio di una chiamata e videochiamata di gruppo. Un piccolo cambiamento rispetto alla procedura utilizzata finora che serve solo a semplificare la vita degli utenti, soprattutto in questo periodo in cui chiamate e videochiamate su WhatsApp sono lo strumento più utilizzato dagli utenti, tanto da mettere sotto stresso i server dell’app, come dichiarato dalla stessa azienda.

A dare l’annuncio della nuova funzione è direttamente WhatsApp sul proprio account Twitter in un messaggio in cui specifica che la novità riguarda solamente in gruppi in cui sono presenti al massimo quattro persone. Questo vuol dire che vale solo per un numero ristretto di gruppi, poiché nella maggior parte dei casi sono composti da più di quattro persone. Semplificare e rendere più funzionale l’applicazione è uno degli obiettivi di WhatsApp in questo periodo di lochdown che sta mettendo a dura prova milioni di italiani e di persone in tutto il Mondo.

Chiamate e videochiamate WhatsApp: la novità

WhatsApp ha annunciato sul proprio account Twitter un piccolo aggiornamento per quanto riguarda chiamate e videochiamate nei gruppi con meno di quattro persone: per avviarle basta premere sull’icona della cornetta o della telecamera per avviarle. Rispetto al passato, infatti, si tratta di un passaggio in meno. Fino a pochi giorni fa, quando si toccava una delle due icone, si apriva un’ulteriore finestra nella quale scegliere chi chiamare. Ora questo passaggio non ci sarà più.

Queste regole, come già detto, valgono solamente per i gruppi con al massimo quattro persone, per tutti gli altri valgono le regole di sempre.

Come fare chiamate e videochiamate WhatsApp

Se dovete fare una telefonata o videochiamata su WhatsApp all’interno di un gruppo con più di quattro persone, la procedura da seguire resta quella classica. Si deve aprire l’app, entrare all’interno del gruppo, premere su una delle due icone (cornetta o telecamera) e selezionare le persone da chiamare tramite la maschera che appare sullo schermo. Una volta fatto, inizia la telefonata. Su WhatsApp il limite di persone che possono partecipare in una chiamata o videochiamata di gruppo è di quattro.

Come fare chiamate e videochiamate WhatsApp dal PC

La novità lanciata da WhatsApp non vale per la versione desktop di WhatsApp. Infatti, dal PC la funzione per chiamate e videochiamate ancora non è disponibile e l’unico modo per è utilizzare un emulatore per Android. Una procedura piuttosto lunga e complicata.

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CHUWI AeroBook Pro, buono anche per il gaming: display 4K, Intel i5, grafica Iris 550 e 8 GB di RAM

La fine della campagna su Indiegogo dedicata a CHUWI AeroBook Pro 15.6 è ancora lontana (manca circa un mese) eppure il nuovo terminale del brand cinese si è rivelato un successo, con tantissimi sostenitori a cui se ne aggiungeranno di certo altri nel corso dei prossimi giorni. La curiosità intorno al notebook è ovviamente alle stelle e per questo motivo qualche tempo fa l'azienda ha pubblicato un video Hands-on con vari test. Eppure le richieste continuano ad arrivare e stavolta CHUWI si sposta su un diverso punto di vista, mostrandoci le capacità del dispositivo in fatto di gaming.

CHUWI AeroBook Pro: ecco qualche test per il gaming

Grazie al display da 15.6″ con risoluzione 4K, giocare con CHUWI AeroBook Pro non sarà di certo problematico per quanto riguarda la vista. In termini di performance, il notebook è equipaggiato con un processore Intel Core i5 6287U ed una scheda grafica Intel Iris 550, soluzione con una frequenza base di 300 MHz fino a 1.1 GHz. Abbiamo poi a disposizione 8 GB di RAM LPDDR4 (con uno storage SSD da 256 GB).

Com'è facile intuire da questa configurazione, non ci saranno problemi con la stragrande maggioranza dei titoli online, come si evince anche dalle immagini in alto. Il terminale si mantiene sugli 80 fps a 1080p e nei momenti più concitati comunque si assesta intorno ai 55 fps. Stesso valore anche per CS:GO, ancora una volta intorno ai 55 fps, e per Tomb Raider.

Le temperature restano accettabili grazie al sistema di dissipazione del calore presente all'interno della scocca. Tornano alla parte grafica, la soluzione Iris 550 a bordo di CHUWI AeroBook Pro è paragonabile (come dichiarato dalla stessa azienda) alla scheda MX150. Ovviamente ciò non significa di avere a che fare con un notebook da gaming – quella è un'altra categoria – ma per far girare i classici titoli online e quelli standalone più leggeri non ci saranno problemi, come si vede anche dai test.

Se volete saperne di più su CHUWI AeroBook Pro vi rimandiamo alla pagina ufficiale dedicata alla campagna su Indiegogo e vi ricordiamo che i vari prezzi scontati proposti dal portale sono validi solo per la fase di crowdfunding.

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Windows 10, addio alla password: verrà sostituita da un PIN

Anche quest’anno l’aggiornamento 20H1 di Windows 10 arriverà a maggio e non ad aprile, come inizialmente previsto. Nonostante il rinvio di un mese, che trasforma questo aggiornamento in un “May update“, si tratterà comunque di un aggiornamento ricco di novità.


Tra le tante ce ne sarà anche una, relativa alla sicurezza e al login, che a molti potrebbe sembrare un tuffo nel passato: su Windows 10, infatti, stanno per tornare i PIN. Già, i cari vecchi PIN che sembravano ormai un ricordo e che, invece, secondo Microsoft sono la chiave per rendere Windows 10 un sistema operativo “passwordless“, cioè senza password. Non è affatto chiaro cosa Microsoft intenda fare, ma quel che è certo è che l’azienda di Redmond è convinta che l’autenticazione tramite PIN, e non tramite password, sia più efficace e più sicura. Avrà ragione?


Windows 10 senza password: come sarà


Microsoft sta spingendo da tempo per l’accesso senza password agli account Microsoft sui dispositivi con Windows 10. Questo tipo di accesso sarà inizialmente facoltativo: potrà essere attivato tramite Impostazioni > Account > Opzioni di accesso, dove troveremo una nuova opzione “Rendi il tuo dispositivo senza password“. Microsoft promette che tutto ciò migliorerà la sicurezza e fornirà un’esperienza di accesso più fluida: “Ciò renderà più sicuro l’accesso al dispositivo passando tutti gli account Microsoft presenti sul dispositivo alla nuova autenticazione a più fattori, con Windows Hello Face, impronte digitali o PIN“. Che il PIN sia più comodo di una complessa password è facile da intuire, che sia più sicuro no. La sicurezza, probabilmente, verrà garantita dal secondo fattore di autenticazione: l’impronta digitale o lo sblocco facciale.


Windwos 10 20H1: le altre novità


L’inizio della trasformazione di Windows 10 in un sistema operativo “passwordless” è solo una delle novità attese con il May Update 2020. Tra le altre ce ne dovrebbe essere una che farà contenti chi ha un computer non molto recente e veloce: un nuovo algoritmo di indicizzazione dei file sul disco, più leggero del precedente. E, a proposito di prestazioni, dovrebbero migliorare anche quelle della riproduzione dei video. Rivoluzione in vista, invece, per Cortana: l’assistente digitale si appresta a diventare un’app separata, focalizzata sull’intelligenza artificiale e sulle esigenze dei clienti business.

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MacBook Pro 2020 in arrivo con una nuova tastiera

Addio farfalla, si torna indietro. Anche i grandi sbagliano e, quando sbagliano troppo, non possono che rimediare cambiando strada. È proprio quello che è successo ad Apple con la sua famosa tastiera “Butterfly” introdotta nel 2015 per offrire una digitazione più comoda ed efficace agli utenti dei MacBook.


Ma la scelta fatta da Apple nel 2015 si rivelò un incubo per moltissimi utenti, visto che il particolare meccanismo “a farfalla” si riempiva di polvere e sporcizia rendendo quasi impossibile l’utilizzo dei tasti della tastiera perché, in pratica, restavano incollati e non tornavano su. Ed ecco, allora, che Apple corre ai ripari tornando alla normale tastiera con meccanismo a forbice a partire dal prossimo MacBook Pro, che arriverà quest’anno. O almeno così raccontano diversi leaker, secondo i quali potrebbe anche arrivare una versione da 14 pollici del MacBook Pro in sostituzione di quella attuale da 13 pollici.


MacBook Pro 2020, come sarà la tastiera


I problemi delle tastiere a farfalla sono stati così tanti e così gravi che Apple, già nel 2018, è stata costretta a sostituirne migliaia in tutto il mondo a sue spese. Poi ha deciso di abbandonare questo meccanismo, a partire dai MacBook Pro da 16 pollici (introdotto a Novembre 2019) e dal MacBook Air da 13 pollici (presentato durante l’estate 2019 e dotato di “Magic Keyboard“). Ora Apple si appresta a sostituire la tastiera anche al MacBook Pro con lo schermo più piccolo, chiaro sintomo che il meccanismo dei tasti a farfalla è stato definitivamente archiviato dalla casa di Cupertino.


MacBook Pro 2020: come sarà


Il nuovo MacBook Pro, nome in codice J223, dovrebbe arrivare a breve. Forse già a maggio (coronavirus permettendo) come ritiene il noto leaker Jon Prosser. Le indiscrezioni, però, divergono quando si parla del display: secondo alcuni analisti, infatti, Apple presenterà un modello con schermo da 14 pollici, mentre secondo altri riproporrà lo schermo da 13 pollici. In entrambi i casi, però, le dimensioni totali della scocca di questo laptop Apple non cambierebbero perché il pollice in più sarebbe compensato da una cornice molto più sottile. È quasi certo, infine, che il nuovo MacBook Pro 2020 da 13/14 pollici sarà dotato di una CPU Intel con architettura Ice Lake di decima generazione, realizzato cioè con processo produttivo a 10 nanometri.

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