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IPhone Pro 11, la versione con pezzi del Titanic costa come un'auto

I russi di Caviar tornano a far parlare di loro. A qualche settimana dal lancio degli iPhone 11, l’azienda celebre per le versioni extralusso degli smartphone top di gamma presenta la “sua” versione del melafonino di ultima generazione. E, a differenza degli anni passati, la peculiarità non sta (solo) nel materiale con cui è stato realizzato: questa volta Caviar ha voluto impreziosire gli iPhone 11 Pro incastonando nel retro un vero e proprio pezzo unico.

L’iPhone 11 Pro Titanic Edition, come lascia intendere anche il nome, presenta all’interno di una piccolissima nicchia un microframmento di Titanic, il celeberrimo transatlantico affondato oltre un secolo fa durante il suo viaggio inaugurale. Un vero e proprio pezzo unico, considerando che la nave si sta velocemente dissolvendo nelle acque dell’Oceano Atlantico.

iPhone 11 Titanic Edition: com’è e quanto costa

A livello di specifiche, l’iPhone 11 Pro Titanic Edition è identico al modello messo in commercio da Apple qualche settimana prima. Stesso chip A13 Bionic, stesso set di fotocamere, stesso display. Cambia, invece, la scocca: nel modello russo è realizzata in titanio nero, con decorazioni a rilievo nella parte posteriore. Nella parte bassa troviamo dei ghirigori che dovrebbero ricordare i flutti del mare che hanno inghiottito lo scafo del Titanic, mentre nella parte centrale troviamo l’icona all’interno della quale è custodita la preziosa reliquia.

Realizzato in appena 10 esemplari (tutti numerati), l’iPhone 11 Pro Titanic Edition viene spedito in un’elegante cofanetto di pelle e velluto con intarsi in oro. Il prezzo parte dai 7.330 euro per la versione Pro da 64 gigabyte fino agli 8.510 dollari per l’iPhone 11 Pro Max da 512 gigabyte di memoria.

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Android 10 Go Edition ufficiale: migliorano prestazioni e sicurezza

Android 10 (Go Edition) è ufficiale: Google l'ha annunciato senza tante fanfare attraverso il proprio blog. Questa variante "lite" del sistema operativo è pensata espressamente per gli smartphone entry level, ed è molto popolare in mercati come quello indiano e africano.

La nuova versione si concentra proprio sul miglioramento di quelle che sono le ragioni per cui noi abbiamo fatto così fatica a usarlo: ovvero le prestazioni. Google dice di aver ottimizzato il lancio delle app in modo che sia il 10% più veloce, e l'esperienza multitasking ora richiede meno memoria. Migliora anche la sicurezza: Google ha implementato il protocollo crittografico Adiantum, di cui vi avevamo parlato all'inizio di quest'anno, che non richiede hardware specifico per funzionare.

Google coglie anche l'occasione per ricapitolare alcune delle più importanti novità implementate recentemente in alcune delle sue app "Go Edition": per esempio, Google Go ha ricevuto Lens e la capacità di leggere vocalmente i testi; YouTube Go riduce ancora il consumo di dati quando la connessione è scarsa e rende più rare le occasioni di buffering; e la nuova app Gallery Go offre alcune delle funzioni avanzate di Google Foto in un'app da soli 10 MB e senza consumare dati. Google non è l'unico sviluppatore di app che si interessa all'iniziativa Go Edition: lo scorso anno, anche Facebook, Uber, Twitter e Spotify sono state ottimizzate e rese "Go-Ready".

Google offre anche qualche cifra relativa ai primi 18 mesi di vita di Android Go Edition: oltre 500 produttori hanno immesso sul mercato più di 1.600 dispositivi in oltre 180 Paesi, tra cui India, Sud Africa, Nigeria, Brasile e USA. I device Android Go Edition rappresentano oltre l'80% degli smartphone Android entry-level. In alcuni Paesi, il prezzo di certi dispositivi è l'equivalente di appena 27 dollari.

I primi smartphone basati su Android 10 (Go Edition) arriveranno sul mercato quest'autunno. Non abbiamo dettagli sugli aggiornamenti di quelli già esistenti.

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WhatsApp: utenti notano una strana funzione dopo l’aggiornamento

WhatsApp non è un’app per pochi. La usano oltre un miliardo e mezzo di utenti in tutto il mondo ma non tutti hanno l’occhio vigile su alcune novità inedite che giungono per mano dello sviluppatore di Menlo Park. Una potrebbe esservi sfuggita, specialmente se presi dal fatto che l’app verde ha appena perso la corona del Play Store in quanto ad app preferita dagli utenti dopo la straordinaria vittoria di una applicazione insospettabile. Alcuni utenti sono venuti a conoscenza della feature inedita solo dopo quanto riportato dai colleghi di GSMArena che hanno scoperto qualcosa di nuovo.

WhatsApp: scoperta una nuova funzione nascosta nell’aggiornamento di fine settembre

Tutti quanti noi usiamo le funzionalità WhatsApp per condividere e inviare/ricevere messaggi e contenuti multimediali verso chat e gruppi. Alcuni sfruttano l’app verde come surrogato di Facebook per la componente social allo scopo di manifestare pubblicamente un proprio pensiero o uno stato d’animo. In questo caso si parla di Stato, una sorta di funzione ereditata da Instagram in cui le storie spariscono dopo 24 ore dalla pubblicazione.

La linea di demarcazione che separa le due app social si è assottigliata con la scoperta del nuovo pulsante che consente di portare i propri momenti da WhatsApp a Facebook ed a tutte le altre applicazioni. Per sfruttare questa nuova opportunità è necessario entrare nella sezione “Il mio Stato” e scegliere il pulsante Condividi nella storia Facebook. In alternativa possiamo inviare il tutto ad un altro social network con la pressione del simbolo di condivisione.

WhatsApp non ha ufficialmente comunicato la modifica ma diversi utenti hanno segnalato tale opzione su Twitter. Al momento sembra essere attiva solo in alcuni Paesi con la società che comunque spiega come usarla tramite le FAQ presenti all’interno della sua pagina dedicata. L’idea, partita direttamente da Mark Zuckerberg, potrebbe concretizzare l’interconnessione social di oltre 2,6 miliardi di utenti entro il prossimo 2020.

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Windows 10, falla permette agli hacker di prendere il controllo del PC

Microsoft ha rilasciato un aggiornamento per Windows 10, 8 e 7 per risolvere una vulnerabilità che colpiva le versioni 11, 10 e 9 di Internet Explorer

25 Settembre 2019 - Windows 10, 8 e 7 sono a rischio hacker. L’allarme arriva direttamente da Microsoft che ha appena rilasciato un aggiornamento cumulativo per i propri sistemi operativi per risolvere il problema e mettere in sicurezza i computer degli utenti. La vulnerabilità scoperta dai tecnici informatici dell’azienda di Redmond riguarda Internet Explorer (versioni 11, 10 e 9), il browser oramai sostituito da Edge, ma che è ancora presente nei sistemi operativi Windows, dato che è l’unico compatibile con alcuni programmi utilizzati nelle aziende.

Microsoft non è andata molto a fondo sul tipo di vulnerabilità scoperta, ha solo consigliato gli utenti di aggiornare il prima possibile il proprio computer. Il bug permette agli hacker di prendere il controllo del PC da remoto e avere gli stessi diritti di amministratore dell’utente: può installare programmi, modificare dati e aggiungere nuovi utenti al controllo del PC. Se per un utente normale la vulnerabilità potrebbe anche non produrre molti danni, il problema diventa di dimensioni giganti per quanto riguarda il mondo aziendale.

Se un pirata informatico riuscisse a prendere il controllo di un PC con i diritti di amministratore, potrebbe installare un malware che in poco tempo prenderebbe il controllo dell’intera rete aziendale. Con danni che si possono calcolare in decine e decine di migliaia di euro. L’unica soluzione per risolvere la vulnerabilità è installare il prima possibile l’aggiornamento cumulativo di Windows 10, 8 e 7 e dismettere l’utilizzo di Internet Explorer: esistono alternative migliori e più sicure.

Le vulnerabilità scoperte da Microsoft

L’azienda di Redmond ha comunicato di aver scoperto due vulnerabilità zero-day che colpivano i sistemi operativi Windows 10, 8 e 7, ma di averle già risolte grazie all’aggiornamento cumulativo rilasciato negli ultimi giorni.

Una delle due vulnerabilità colpiva Internet Explorer 9, 10 e 11 e permetteva agli hacker di prendere il controllo del PC di qualsiasi utente. Secondo Microsoft alcuni pirati informatici hanno già sfruttato il problema di sicurezza informatica, semplicemente convincendo un utente a visitare un sito web. La vulnerabilità risiede nel codice di Internet Explorer e dava la possibilità ai pirati informatici di ottenere i diritti di amministratore di un computer.

Oltre alle versioni “home” del sistema operativo, il bug informatico colpiva anche le versioni server di Windows, mettendo in pericolo i dati di migliaia di aziende. Infatti, Internet Explorer, nonostante sia stato sostituito da Edge, viene ancora molto utilizzato nell’ambito business a causa della sua compatibilità con alcuni programmi molto diffusi. Una volta preso il controllo di un PC collegato alla rete aziendale, gli hacker hanno la possibilità di installare virus e malware molto pericolosi su tutti i computer collegati al network. Un pericolo reale che riguarda milioni di aziende in tutto il Mondo.

Come difendersi dalla vulnerabilità di Internet Explorer 11, 10 e 9

La buona notizie riguarda il fatto che Microsoft ha già rilasciato un aggiornamento con una patch di sicurezza che risolve la vulnerabilità. Il nostro consiglio è di installarlo quanto prima per non essere esposti a eventuali attacchi hacker.

Inoltre, vi suggeriamo di non utilizzare più Internet Explorer, sostituendolo con browser più moderni, come ad esempio Edge, presente di default su Windows 8 e Windows 10. Anche soluzione esterne offrono standard di sicurezza più elevati rispetto a Internet Explorer.

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LG G6 si aggiorna ad Android Pie in Italia

Il promesso aggiornamento ad Android Pie per LG G6 (no brand) arriva in Italia, ed è disponibile tramite LG Bridge. Il software in questione è il numero V30a-EUR-XX ed ha con sé le patch di maggio 2019.

Potete provare a cercare l’aggiornamento via OTA, ovvero direttamente dal telefono stesso, ma se non doveste trovarlo la soluzione più rapida è quella di munirsi di PC e scaricare il software LG per procedere con l’aggiornamento manuale (è tutto sicuro, non invalidate alcuna garanzia: è un tool ufficiale dell’azienda). A seguire alcuni screenshot a conferma di quanto riportato, che mostrano un’interfaccia rimasta per lo più invariata rispetto ad Oreo, come già abbiamo notato nel caso di LG G7.

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