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Honor V30 arriverà ufficialmente il prossimo mese

Nonostante l’apparente mancanza di accesso ai servizi essenziali di Google, Huawei continua a sfornare smartphone di tanto in tanto. Sappiamo già che il sotto-marchio Honor sta lavorando su Honor V30 e V30 Pro che, forse, potrebbe essere la prossima grande vittima del divieto degli Stati Uniti. Abbiamo visto rendering e persino presunte specifiche, con conferma ufficiale che sarà offerto nella variante 5G.

Fornendo più dettagli sul prossimo dispositivo, Zhao Ming, il presidente di Honor, ha rivelato che Honor V30 5G farà il suo debutto ufficiale a novembre.

Honor V30, caratteristiche e data di uscita

Sebbene non sia stata comunicata una data precisa, il capo del marchio Huawei Honor ha anche suggerito che lo smartphone V30 supporterà sia l’architettura di rete NSA che SA. Lodando questo smartphone in arrivo, Zhao ha affermato che lo smartphone diventerà sicuramente il centro della vita dei giovani.

Secondo alcuni rapporti, il dispositivo arriverà in due varianti: uno standard HonorV30 e HonorV30 Pro. Ovviamente, entrambe le varianti verranno con opzioni 4G e 5G. Le immagini / rendering dell’Honor V30 / V30 Pro precedentemente trapelati suggeriscono che la serie, come la V20, avrà un design a fori. Ma questa volta, i rendering trapelati dicono che presenterà un design a doppio foro per due snapper selfie.

Altre specifiche e caratteristiche includono un display OLED da 6,5 pollici (pannello LCD per V30). Forse, il display avrà una frequenza di aggiornamento di 90Hz e sarà alimentato da Kirin 990 5G SoC. Il device includerà quattro fotocamere posteriori da 60 MP e una batteria da 4200 mAh con supporto per ricarica superveloce da 40 W e ricarica veloce wireless da 15 W.

Probabilmente, il dispositivo verrà lanciato inizialmente in Cina. Dopodichè potrebbe dirigersi verso altri mercati dove verrà spedito senza i servizi Google essenziali, incluso Google Play.

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Batteria "infinita" da 5.000 mAh e cam da 48 MP per il nuovo Oppo A9 2020

Arriva in Italia a 249 euro il nuovo OPPO A9 2020 con una batteria da 5.000 mAh e fotocamera con risoluzione massima fino a 48 MP per video e foto senza compromessi

Oppo lancia sul mercato Europeo il nuovo smartphone A9, un prodotto pensato e dedicato ai giovani della generazione Z che sono molto attenti al comparto fotografico pur interessati a un prodotto dal prezzo contenuto che sarà di 249 Euro.

Oppo A9 2020 infatti, vanta un sistema fotografico basato su una "quadrupla" fotocamera posteriore con risoluzione massima di 48 MP, e una fotocamera anteriore da 16 MP.

Il blocco posteriore è composto dalla fotocamera principale da 48 MP, unito a una fotocamera grandangolare da 8MP a cui si aggiungono una monocromatica da 2MP e una lente ritratto anch'essa da 2 MP. Con questo sistema il nuovo Oppo A9 può scattare foto molto belle alla risoluzione massima di 48 MP, e paesaggi grandangolari ampi 119°, mentre le 2 lenti aggiuntive permettono di ottenere ritratti di grande qualità e con effetti interessanti.

Per queste foto è disponibile anche la nuova modalità Ultra Night Mode 2.0, per scattare foto molto luminose anche di notte e anche in modalità panorama.

Per chi vuole invece scattare foto o girare video d'azione mentre si trova in auto o sta correndo c'è anche un ottimo sistema di stabilizzazione, che funziona combinando il sensore EIS (Electronic Image Stabilization) con una tecnologia smart e un giroscopio interno.

Oppo A9 2020 arriva quindi in Italia a 249 euro, con 4GB di RAM e 128GB di memoria di archiviazione e in due colorazioni: Marine Green e Space Purple.

L'altro punto di forza di questo nuovo prodotto di Oppo è la batteria molto capiente, da 5.000 mAh, che permette ben 19 ore di utilizzo e anche la ricarica inversa di altri apparecchi tramite cavo.

Il processore invece è lo Snapdragon 665: un processore octacore a 64 bit che migliora del 40% le perfomance della CPU, rispetto alla generazione precedente, e di oltre il 100% quelle della GPU.

Il display è da 6,5” con l’89% di rapporto corpo/schermo protetto da Gorilla Glass 3+ che grazie alla regolazione della luminosità dei pixel, è ben visibile anche in condizioni di luce elevata.

Per quanto riguarda il comparto audio, il nuovo smartphone Oppo è dotato di due altoparlanti, della tecnologia Dolby Atmos® e della certificazione Hi-Res Audio per un’esperienza audio coinvolgente a 360°.

Il tutto viene gestito dalla versione 6 di ColorOS, basata su Android 9.0, e garantisce tutti i sistemi di sblocco tipici degli smartphone Oppo, come riconoscimento facciale e sblocco con riconoscimento dell’impronta, l’assistente smart e la navigazione con le gesture.

Il nuovo Oppo A9 2020 quindi, da oggi in vendita al prezzo di 249 euro, è in grado di soddisfare egregiamente le esigenze dei giovani clienti molto interessati alle foto, alla musica e al gaming in mobilità.

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Intel Core i5 10000 “Comet Lake” con 6 core e 12 thread?

Pare proprio che Intel abbia intenzione di offrire su tutti i suoi processori Comet Lake di decima generazione il supporto all’Hyper-Threading. Non solo i Core i3, anche i nuovi Core i5 offriranno questa tecnologia, o almeno questo è quel che si evince da alcune specifiche apparse sul database di SiSoftware che ora cercheremo di analizzare.

Sebbene il processore in questione non sia esplicitamente indicato come Core i5, i dati disponibili al momento non fanno che puntare verso quella direzione, dato che si tratta di un chip desktop con 6 core e 12 thread. È vero anche che recentemente Intel ha presentato molti processori con 6 core e 12 thread, come ad esempio il Core i7-8700K o il Core i7-8086K.

Oltre a questi, Intel ha anche rilasciato la nuova gamma di processori di decima generazione con 6 core e 12 thread per notebook (anch’essi parte della famiglia Comet Lake). La differenza è che questa voce nel database vira verso la direzione desktop perché risulta essere testata su una piattaforma inedita chiamata ECS H470-SF110.

Oltre ai 6 core / 12 thread, tra le altre caratteristiche menzionate c’è solo il clock di base a 2 GHz, molto basso, il che lascia intendere che si tratta molto probabilmente di un engineering sample (ES). Sono poi anche indicati 3 MB di cache L2 e 12 MB di L3 sul processore. Va sottolineato che questo presunto Core i5 è nel database di SiSoftware da più di un mese prima rispetto al Core i3 avvistato in precedenza e questo potrebbe spiegare la frequenza più bassa.

Insomma, tutto fa pensare che Intel sia pronta offrire l’Hyper-Threading sull’intera gamma dei suoi processori di decima generazione desktop. Con i Core i3 avremo soluzioni con 4 core e 8 thread, i Core i5 passeranno a 6 core e 12 thread, i modelli Core i7 avranno 8 core e 16 thread e infine i Core i9 offriranno 10 core e 20 thread.

Praticamente i Core i3 di decima generazione avranno una configurazione simile al top di gamma Intel di settima generazione, i Core i5 di decima generazione saranno configurati come il miglior modello dell’ottava generazione, i Core i7 di decima generazione sostituiranno l’i9 di nona generazione e ovviamente il nuovo Core i9 fisserà un nuovo massimo nell’offerta di Intel.

In base all’offerta attuale, molto probabilmente si tratterà di un’ottima gamma di processori, specie in ambito gaming, soprattutto pensando alle frequenze garantite dal processo di produzione a 14 nm+++, anche se la concorrenza dei AMD Ryzen di terza generazione è forte e potrebbe esserlo ancora di più magari a fronte di un calo di prezzo.

Purtroppo sembra proprio che la nuova gamma Comet Lake desktop richiederà un nuovo socket, quindi non sarà compatibile con le schede madre precedenti. E questo, volenti o nolenti, inciderebbe sul valore complessivo dell’offerta. Staremo a vedere.

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OnePlus 7T, JerryRigEverything ha trovato il punto debole del device

OnePlus 7T è disponibile sul mercato solo da pochi giorni, ma il suo destino era già segnato. Come ogni nuovo device presentato sul mercato, anche questo nuovo OnePlus deve passare tra le mani di JerryRigEverything. Il motivo è uno soltanto, sottoporlo ad uno stress test durissimo.

Come sempre, lo YouTuber ha sottoposto lo smartphone alle sue tre prove: scratch, burn e bend test. Tuttavia alla fine della prova, il OnePlus 7T ha mostrato dei segni di cedimento importanti. Ma procediamo con ordine.

La prima tortura a cui JerryRigEverything ha sottoposto il device è la resistenza ai graffi. Il vetro anteriore Gorilla Glass si comporta come sempre, lasciando intravedere i primi graffi con le punte di durezza 6 e 7. Discorso analogo per il frame laterale in metallo che si segna piuttosto facilmente con una lama.

OnePlus 7T sottoposto alle prove di JerryRigEverything

Passando alla resistenza ad una fiamma diretta, il display di OnePlus 7 resiste bene. I pixel esposti al calore non si spengono e dopo che la temperatura si abbassa, non mostrano aloni strani o danneggiamenti. In questi caso la resistenza del device è assolutamente in linea con tutti i principali competitor.

Il vero problema di OnePlus 7T è con la prova di piegatura. Il device si flette molto sia quando lo si piega verso l’interno che verso l’esterno. Questo eccessivo gioco ha un impatto negativo sulla cover posteriore in vetro che si rompe miseramente. Nessun altro smartphone moderno testato da JerryRigEverything ha avuto gli stessi problemi.

Probabilmente una maggiore rigidità strutturale avrebbe garantito una resistenza migliore. Ad influenzare questo risultato potrebbe anche essere stata la grande area dedicata alla fotocamera posteriore circolare.

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Google Chrome più sicuro con l’isolamento dei siti

Google ha aggiunto una nuova funzione alla versione 77 di Google Chrome, che rende più sicuro il browser isolando i siti visitati.

Google Chrome è ora più sicuro grazie alla funzione di isolamento dei siti, che impedisce ai siti malevoli di sfruttarne altri per installare software dannoso o per rubare dati. Come il nome fa intuire, con questa nuova funzione il browser isola i singoli siti da tutti altri, impedendo gli accessi indesiderati.

Purtroppo questa funzione ha anche dei risvolti negativi: ora Chrome consuma ancora più memoria. Traduciamo: con la versione 77 il pesantissimo browser di Google è ancora più pesante. Sostanzialmente per isolare i siti con efficacia la nuova funzione deve essere sempre attiva, a prescindere dalla sicurezza del sito visitato. A pagare lo scotto di tutti ciò saranno i PC meno preformanti.

Su Android Google ha adottato un'altra politica: saranno isolati soltanto i siti che richiedono l'inserimento di una password. Una soluzione come quella adottata su PC avrebbe reso Chrome sostanzialmente inutilizzabile su moltissimi smartphone o altri apparecchi mobile. Purtroppo c'è comunque da registrare un aumento nel consumo di memoria del 3 / 5%. Google ha dichiarato che sta lavorando per ottimizzare il tutto, ma per ora questo è lo scotto da pagare.

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